Più spazio e respiro all’artigianato e alla piccola e media impresa per ridare slancio all’economia del sud delle Marche. E’ l’analisi dell’onorevole Orietta Baldelli, coordinatrice della Cna, che prende posizione su alcune direttive della Finanziaria che riguardano da vicino alcuni settori produttivi caratteristici del nostro territorio. <Si può anche cominciare a spostare i topolini per arrivare poi a muovere le montagne ma ci vuole ben altro impegno per movimentare i moloch che imbrigliano l’economia del nostro Paese>.

<Parrucchieri, estetiste e autoscuole – spiega la responsabile dell’associazione di categoria dell’artigianato e delle pmi – quanto possono incidere sul sistema concorrenziale del nostro paese? E le farmacie? Imprese e famiglie hanno bisogno di un governo che sia in grado di aggredire i veri settori protetti. Energia, servizi assicurativi e bancari, tanto per citare qualche esempio, ovvero le montagne al confronto dei topolini che si è cominciato a muovere con il decreto Bersani>.

La Cna rileva cone numerosi propri associati del settore benessere e sanità, recente riunitisi nella sede di Fermo dell’associazione, abbiano fortemente criticato la decisione di individuare nella loro categoria l’esempio da dare per affermare il principio delle liberalizzazioni soprattutto perché non si è affrontato questo tema in modo globale, cioè indicando l’abolizione dell’obbligo di chiusura settimanale per tutti gli esercizi commerciali, artigianali e di servizi, lasciando libertà di scelta agli imprenditori.

<La Cna – conclude Orietta Baldelli – vuole riportare la discussione su un binario corretto e veramente innovativo per il sistema paese. Ribadiamo, allora, che le nostre imprese, quelle medie e piccole per la precisione, hanno la bolletta elettrica più cara di qualunque altro competitore europeo. Senza contare servizi bancari, assicurativi e delle professioni. Certo, sarà più semplice aprire una nuova azienda, ma imprese artigiane e pmi hanno bisogno di ben altri strumenti per crescere e fronteggiare la concorrenza. Servizi, formazione e disciplina dell’apprenditato per poter liberare tutte le proprio energile e potenzialità in un mercato finalmente apert e libero dalle briglie dei monopoli protetti>.

<Senza contare che come Cna non possiamo condividere che su temi così importanti e delicati si scelga il metodo parziale e affrettato di un decreto. L’impressione allora è di provvedimenti che hanno più il sapore di uno spot e che poco o nulla miglioreranno sia per le imprese, sia per i cittadini>.