Avevo un dubbio. Come mai il fondo del Riviera delle Palme e così mal messo? Possibile che i vari giardinieri non riescano a sistemarlo? Oggi il dubbio si è trasformato in sospetto. Il fondo del Riviera non è composta da erba da prato, cioè il loglietto inglese ma da erba…erba,si proprio quella: canapa indiana. E’ possibile? Ma certo che è possibile. Oggi al Riviera eravamo tutti storditi. Ma proprio tutti!

A cominciare da Giannini che era convinto di aver azzeccato la formazione e invece gli è venuto fuori un pastrocchio incredibile. Le incongruenze schizzavano da tutte le parti come pop corn scoppiettanti. Ne elenchiamo qualcuna. La difesa a tre presuppone ,fra i tre centrali, un’intesa almeno decente. Penso ai i costruttori della Torre di Babele quindi li confronto a Zini,Macaluso e Zanetti, con la sostanziosa collaborazione di Di Dio. Ebbene,senza dubbio, meglio la Babele.

Continuo con la chiarezza di idee del mister. Una difesa a tre presuppone anche due esterni che schizzano costantemente sul fondo a fare traversoni. Così, ad occhio, non mi pare proprio che Yantorno e Piva evessero quelle caratteristiche. Ma poi se fossero riusciti ad andare sul fondo a fare cross per quali torri li avrebbero dovuti fare questi benedetti cross, forse Scandurra e Perrulli? Ma scherziamo? L’unico effetto di questo modulo è stato quello di dare al Monza un centrocampista in più che comodamente potesse lanciare le punte. In questo modo per l’intero incontro il trio centrale rossoblu è stato costretto ad uno stressante calcolo mentale per mettere in fuorigioco gli avversari. Ebbene,vuoi per la scarsa intesa, vuoi per le esalazioni di canapa indiana che emanava il terreno di gioco, non ne hanno azzeccato uno. Ohhh,giuro, manco uno! Per fortuna, sempre per via della canapa, che anche loro (gli attaccanti del Monza) erano in confusione mentale, così ne abbiamo preso solo quattro invece di…scusate , ho perso il conto. Comunque ne erano tante.

C’è da riscontrare però un dato positivo. Questa squadra ha generosità da vendere. Dopo essere andata sotto di due reti ha dato l’anima per recuperare. Con la Rete del 1-2 di Zanetti e con la traversa di Berardi, era quasi riuscita a colmare lo svantaggio, bastava un pizzico di fortuna e forse non stavamo qui a piangere sulla sonora sconfitta. Ma la generosità non basta, occorre anche lucidità per recuperare dopo la mazzata del 0-2.

Dopo questa ennesima megasconfitta ,che almeno ci dà il primato dei gol subiti (in qualcosa almeno siamo i migliori), siamo scivolati al penultimo posta in classifica. Ma siamo proprio così scarsi come squadra? Ad essere sinceri non mi pare. Qui c’è qualcosa che non quadra, a partire dalla società. Forse i fumi della canapa sono arrivati fino in tribuna e mi ossidano un po’ le connessioni celebrali. Ma faccio fatica a capire come un Presidente che mi spara come un fuoco d’artificio la possibilità di poter sognare la seria A e poi manca clamorosamente l’appuntamento con una fideiussione, per portare in squadra giocatori importati come Strazzi e Docente.

Sinceramente ho un po’ di confusione mentale ed anche un po’ di paura. Paura perché questa situazione mi ricorda una vecchia storia di cambi di presidenti e di tourbillon di allenatori.Ricordate l’anno della retrocessione quando era presidente Venturato.

Dite la verità , avete avuto un brivido lungo la schiena. Scusate il narcisismo,ma con queste battute mi sento tanto Dario Argento.