Il prossimo 15 marzo giungerà alla Camera, per essere votata, una proposta di modifica della vigente legge in materia di attività venatoria (la normativa attualmente in vigore è la n.157 dell’11 febbraio 1992 "Norme per la protezione della fauna omeoterma e per il prelievo venatorio").

 

La proposta di modifica, denominata decreto "Onnis", se approvata, stravolgerebbe completamente la normativa vigente, peggiorandola e riportandoci "indietro nel tempo" di parecchi anni.

Tale proposta ha già avuto il parere negativo delle commissioni giustizia e politiche comunitarie ed anche DI alcune associazioni venatorie.

 

I principali motivi per cui questa proposta di modifica non deve essere approvata sono i seguenti: è una legge contro l’Europa (infatti essa inserirebbe tra le specie cacciabili 5 specie protette dalle direttive comunitarie), è una legge contro la scienza (non ci sono dati nè enti scientifici che giustifichino il prolungamento della stagione venatoria da agosto a febbraio), è contro la competenza dello Stato in materia di ambiente (si delega alle regioni la possibilità di modificare il calendario venatorio, ovvero le specie cacciabili), è contro una seria lotta al bracconaggio ( si depenalizzano i più gravi reati venatori, tra cui la caccia nei parchi, la caccia a specie protette e l’uccellagione).

 

Altre proposte assurde sono: l’uso di caricatori senza limitazione di colpi, la possibilità di inseguimento e caccia con motoscafi degli uccelli acquatici, l’abrogazione dei limiti di carniere giornaliero, la possibilità di cacciare fino ad un’ora dopo il tramonto, l’apertura alla caccia delle foreste demaniali, l’abolizione degli ATC (Ambiti Territoriali di Caccia) con la conseguenza che i cacciatori non sono più legati ad un certo territorio ma liberi di vagare dove vogliono.

 

Allo scopo di contrastare tale proposta di legge, a dir poco anacrostica e che viola tutti i principi della conservazione della fauna, sollecitiamo tutti i cittadini a firmare le petizioni proposte da varie associazioni. Chi è interessato può sottoscrivere l’appello da inviare al Presidente della Camera collegandosi al sito: http://www.lipu.it