"Radici" - Lettera indirizzata al Presidente del Consiglio comunale di Spinetoli
Spinetoli | "La lettura di un articolo sulle esternazioni di fine anno del Presidente del Consiglio comunale di Spinetoli mi spinge nuovamente ad intraprendere una seconda fatica “letteraria”".
di Pier Luigi Maria Pagnoni
Farmacia comunale di Spinetoli
Se il titolo della prima (romanzo comunale) è stato concepito parafrasando il titolo del romanzo di De Cataldo in questa ho proprio rubato il titolo del romanzo che ha reso celebri le gesta di Kunta Kinte. Niente di più appropriato dal momento che, per chiarire la mia intrusione nell'affaire farmacia di Spinetoli, trovo inevitabile dover rispolverare le mie radici spinetolesi. Radici così consolidate che, come elastici di junping, mi riportano a Pagliare ad ogni evento o ricorrenza canonica e non. Vede egregio Presidente del Consiglio comunale di Spinetoli io non so a chi lei si riferisse quando ha parlato di muse ispiratrici di atteggiamenti guerrafondai che disturbano il quieto menage del consiglio che lei si pregia di presiedere perché l'eventuale malizioso ammiccamento non toglie e non aggiunge alcunché alle legittime contrapposizioni, seppur ispirate, al maldestro operato dell'amministrazione comunale.
Lei stesso ammette candidamente di dirigere un Consiglio dove la maggioranza si presenta in ordine sparso e il più delle volte clamorosamente impreparata. Ho apprezzato molto questa parte del suo intervento dettata da onesta umiltà ma anche da disarmante impotenza. Ciò che, invece, trovo inaccettabile nella sua ingiustificata esortazione all'ottimismo è la presunzione, per non dire arroganza, di ritenere chi sia legittimato alla critica politica. Dallo scanno più prestigioso del Consiglio comunale lei rivendica il potere di neutralizzare la critica di chi, a suo dire, "ha poco a che vedere con il nostro territorio" lasciando trasparire una malcelata considerazione del territorio, usando il termine nostro, come proprietà privata più che di cosa pubblica da amministrare pro tempore.
A parte il fatto che il diritto alla critica come alla satira è sancito da ogni costituzione democratica indipendentemente dalla distanza fisica ideologica o politica di chi ne fruisce, io sono tra quelli che rivendicano con maggior forza tale diritto. A lei e a chi come lei ciulla nel manico persino di un eventuale misterioso quanto nebuloso conflitto d'interessi chiarisco che io sono il vincitore dell'unico concorso bandito per la direzione di quella farmacia, che lei ha visto soffiare impunemente al centro storico di Spinetoli da una parte della sua maggioranza, che, a suo dire, non era e, forse, continua a non essere unanime nella condivisione di quella scellerata decisione. Ho rivissuto l'esperienza di quel concorso dopo l'incontro di qualche tempo fa con un signore che, alle presentazioni di rito, associava il mio nome alla partecipazione di un concorso alla cui commissione lui faceva parte per la sezione tecnica. Il signore, commissario a questo punto, ha tenuto a precisare come si sia battuto fino all'inverosimile perché le mie prove scritta, orale e pratica risultassero, secondo il giudizio della sezione tecnica della stessa commissione, le migliori tra tutti i candidati.
A contrastare, invano però, tale giudizio era schierata la sezione politica della commissione. Invano perché l'esito del concorso vedeva premiato, a suo dire, esclusivamente il merito. Ricordo a questo punto come comunque il risultato continuasse ad essere inviso e non accettato di buon grado dall'amministrazione dell'epoca al punto che al vincitore, cioè al sottoscritto, si intimò, pena la decadenza, l'obbligo di risiedere nel centro storico di Spinetoli. Risiedere nel Comune di Spinetoli evidentemente non era sufficiente. Curioso di sapere come è andata a finire egregio Presidente del Consiglio comunale? La direzione della farmacia fu affidata al secondo in graduatoria che risiedeva e ha continuato a risiedere fuori dal Comune di Spinetoli. E’ ancora dell’opinione egregio Presidente del Consiglio comunale che la mia ingerenza negli affari del Comune di Spinetoli sia ancora da considerarsi indebita e offuscata da un qualche conflitto di interessi? Conviene con me che un certo modus operandi di una certa sinistra al potere al Comune di Spinetoli da oltre 40 anni non è affatto cambiato?
Oggi come allora il regime si riserva la gestione della cosa pubblica senza alcuna condivisione delle scelte né con un privato né con un’intera cittadinanza. E lei che si definisce garante del rispetto dei ruoli che fa? Si irrita se vede costituirsi nel suo territorio una libera associazione di pensiero e di ideali. Anzi ne condanna senza appello l’orientamento nell’arrogante convinzione che la rettitudine nei comportamenti sia ad esclusivo appannaggio di uomini appartenenti ad una sola parte politica. La sua. Questa volta però ho l’impressione che la sua parte politica abbia davvero passato il segno.. Il trasferimento della farmacia comunale dal centro storico alla frazione di Pagliare è stato un atto di arroganza inaccettabile e i cittadini di Spinetoli hanno reagito alzando le barricate della civile contestazione.
Io, per quella storia del concorso, rivendico il diritto di unirmi moralmente a loro, Hanno costituito un Comitato per la salvaguardia della farmacia che ha inondato i media con ogni tipo di protesta. Sono attratto da questo libero movimento oltre che da una viscerale simpatia anche da una commossa solidarietà. Mi sollecita a rispolverare tra le mie radici ricordi che pensavo sopiti definitivamente quando, giovane liceale alla testa di un gruppo di scalmanati, tra i quali il parroco un invalido e diversi vecchietti, al grido “la posta non si sposta!” tentammo di resistere al trasferimento dell’ufficio postale di Pagliare. Quando la rivendicazione dei propri diritti lesi diventa l’asse portante della protesta popolare allora la richiesta di verità è sacrosanta e legittimata ad essere ogni giorno più incalzante e perentoria.
Il Sindaco e gli amministratori che lo hanno seguito in questa sciagurata decisione di trasferire la farmacia comunale di Spinetoli hanno sfidato il popolo della contestazione trincerandosi dietro un imbarazzante silenzio o improvvisando risposte fantasiose e prive di una reale e concreta prospettiva di risoluzione del grave problema che si è venuto a creare per la popolazione utente il servizio farmaceutico. E lei egregio Presidente del Consiglio comunale ha perso in questo frangente una importante occasione per svolgere sul serio il ruolo di garanzia cui tiene tanto fino a ribadirlo con convinzione nel suo intervento. Garanzia soprattutto di trasparenza però che invece in questa circostanza è stata la grande assente. Lei si rammarica, per gentile concessione, soltanto del fatto che sia venuta a mancare un’assemblea pubblica in grado di portare a conoscenza dei cittadini decisioni prese a tavolo ristretto. Ma veramente ha così poca considerazione dell’intelligenza dei suoi concittadini?
L’assemblea c’è stata, anche se a progettazione compiuta, ma l’amministrazione ne è uscita con le ossa rotte. Eppure sarebbe stato altamente gratificante per lei se svolgendo seriamente quel ruolo di garante avesse indagato più a fondo sulle trattative che hanno dato origine al programma di trasferimento delle quote farmacia in primis e successivo trasferimento sede poi. Avrebbe contribuito a far luce per esempio sulla relazione tra la proposta di acquisto quote della misteriosa dott.ssa L.M. e l’assegno da lei consegnato, a garanzia d’impegno, con firma e timbro di traenza di certa società Picchio. Ma è possibile che lei garante, di non si sa bene cosa, non si sia mai posto nemmeno una delle tante domande che invadono da giorni senza risposta quotidiani e profili di utenti dei social network del suo territorio? Non è curioso di sapere se la farmacia era in attivo o in passivo? Una risposta certa a questa domanda avrebbe pesato sull’opportunità di trasferimento o non della farmacia per esempio.
E’ annesso al bilancio della farmacia un inventario analitico? Se sì quale valutazione gestionale ne è derivata? Positiva, negativa, migliorabile? Chi ha deciso il locale dove trasferire la sede? Ho capito! E’ inutile continuare a farle domande. Lei come sospettavo, non sa niente. Lei spera soltanto che le articolate e rocambolesche manovre dei soliti, pochi invero, addetti ai lavori sortiscano l’effetto di riuscire a tamponare in qualche modo la falla che si è vistosamente aperta nel servizio farmaceutico del centro di Spinetoli. Chissà un dispensario, un armadio farmaceutico, una bancarella...qualsiasi surrogato di farmacia potrebbe tornare utile. ......e nutrendo tali speranze lei risale sul suo prestigioso scanno pronto a garantire il rispetto dei ruoli. Io invece per niente soddisfatto dal suo silenzio la lascio al suo gravoso impegno nutrendo anch’io una speranza. Che la trasparenza nell’amministrazione della cosa pubblica possa costituire la regola fondante alla base di ogni atto pubblico pena l’annullamento dello stesso al solo cenno di irregolarità manifestato da singoli cittadini.
|
07/01/2015
Altri articoli di...
Cronaca e Attualità
Project Work Gabrielli, i vincitori (segue)
800.000 euro per le scuole (segue)
Terremoto: subito prevenzione civile e transizione digitale (segue)
Tre milioni di persone soffrono di disturbi dell’alimentazione e della nutrizione (segue)
Il presidente di Bros Manifatture riceve il premio alla carriera "Hall of Fame/Founders Award" (segue)
Il Belvedere dedicato a Don Giuseppe Caselli (segue)
A Cartoceto, nelle ‘fosse dell’abbondanza’ per il rituale d’autunno della sfossatura (segue)
Il Comune pulisce i fossi Rio Petronilla e via Galilei (segue)
Ascoli Piceno
Project Work Gabrielli, i vincitori (segue)
800.000 euro per le scuole (segue)
Tre milioni di persone soffrono di disturbi dell’alimentazione e della nutrizione (segue)
Il Belvedere dedicato a Don Giuseppe Caselli (segue)
Zero Sprechi, al via un progetto per la lotta agli sprechi alimentari (segue)
Il recupero della memoria collettiva (segue)
Giostra della Quintana di Ascoli Piceno (segue)
Tribuna presso lo Stadio “Cino e Lillo del Duca” (segue)
Le strade musicali dell'Ebraismo nel compendio cinematografico di David Krakauer
Quando il giornalismo diventa ClickBaiting
Kevin Gjergji