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Centrale Turbogas: una questione ancora aperta

Folignano | L asocietà SEA ha fatto rocorso al TAR contro il parere negativo della Regione sulla costruzione di un impianto a Marino. Il consigliere Sciamanna: "Solo inquinamento e profitti per una multinazionale, nessun vantaggio per il territorio".

Luigi Sciamanna

Sembra che la società SEA abbia fatto ricorso al TAR contro il diniego della Regione e una questione, oramai da qualche anno da noi dimenticata, torna ad essere più che mai attuale, avendo appreso dalla stampa, che la società che voleva costruire la Centrale turbogas in località Marino del Tronto, nel comune di Ascoli Piceno, non ha capito che l'intervento che vorrebbe realizzare, non è ritenuto interessante per il nostro territorio, come da parere espresso da tutti i Comuni interessati e, sempre dagli stessi, non è ritenuto conforme al PEAR della Regione Marche.

"Credo che in primo luogo si dovrebbe cominciare a parlare con affermazioni che non corrispondano a parziale verità, bensì a totale trasparenza - dice Luigi Sciamanna, consigliere comunale di Folignano - La centrale di cui trattasi, come da progetto prodotto agli Enti interessati, ha una potenza totale superiore a 160 megawatt e non di 87 che sono solo quelli elettrici, ma ci sono altrettanti MW di calore che, non operando in cogenerazione, andrebbero dispersi nell'atmosfera, con i relativi inquinanti. Mi dispiace essere costretto a tornare su una vicenda che credevo chiusa. Quelle società che una volta erano multinazionali e che oggi sono state ridefinite società globali, se hanno cambiato nome, non hanno certamente cambiato modo di agire".

Infatti, spiega Sciamanna, negli anni 60 e 70, queste società hanno investito con i soldi dello Stato nel territorio ascolano e, siccome non avevano con esso alcun legame, percorrevano unicamente lo scopo di produzione di extraprofitti. Infatti, dopo aver utilizzato risorse umane e naturali dell'ascolano, quando hanno iniziato a vedersi ridurre i profitti, hanno abbandonato il nostro territorio per de localizzare, dove potevano riprodursi le condizioni per conseguire extraprofitti.

"A noi hanno lasciato solamente inquinamento e disoccupazione - continua il capogruppo di Folignano Democrazia e Solidarietà - La Società svizzera, o chi con essa agisce, sta ripercorrendo la anzidetta politica imprenditoriale, che a mio avviso va respinta con tutte le nostre energie, perché è stata la principale causa di una delle peggiori crisi del Piceno. Inoltre non va assolutamente sottovalutato l'impatto ambientale che questa produrrebbe, senza alcun ristoro ambientale ed economico per il Piceno. Vorrei solo citare uno degli impatti del quale si è meno parlato. Ebbene, studi recenti hanno dimostrato che uno dei molteplici inquinati, i NOX, alimentano la produzione di radicali liberi negli esseri viventi animali e vegetali. In questo processo interviene un'attività di fototrasformazione (fotochimico-fotosmog), il quale oltre a modificare gli ossidi in agenti più aggressivi, accelera in modo esponenziale la produzione di radicali liberi".

Sciamanna spiega che e' stato ampiamente dimostrato il deterioramento degli organismi sia vegetali che animali (ed umani) provocato da essi, i quali, come è noto, accelerano l'invecchiamento delle cellule. Nei vegetali, con particolare riferimento ai prodotti DOC e DOP del nostro territorio, recenti studi, hanno dimostrato che i radicali liberi in eccesso provocano necrosi delle piante e ingiallimento delle foglie.

Sono evidenti i danni effettivi enormi che arrecherebbe ad un tessuto produttivo che per il nostro territorio rappresenta un'eccellenza riconosciuta sia in ambito locale (Italia centrale), che nazionale ed internazionale (si vedano le esportazioni dei nostri prodotti tipici, in primis l'oliva tenera ascolana).

"Per tutti questi motivi - conclude Sciamanna - mi auguro che i soggetti che resistono al ricorso, possano avere ragione su una società che persegue legittimamente, ma unicamente, solo extraprofitti a danno del nostro territorio".

02/04/2011





        
  



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