Se la sabbia ammassata da alcune settimane lungo le prime venticinque concessioni della spiaggia sambenedettese sia o no inquinata è una questione che potrebbe essere letteralmente decisa giocando su una scacchiera.

 

Infatti, con lettera del 19 marzo, l’“Agenzia regionale per la protezione ambientale delle Marche” (Arpam) dà “parere favorevole al ripascimento del tratto a sud del tratto di arenile posto a sud del porto di San Benedetto del Tronto con il materiale proveniente dal dragaggio dell’imboccatura del porto di San Benedetto solo ed esclusivamente delle aree denominate “Area 1”, “Area 3”, “Area 10”, “Area 13” (vedi planimetria allegata)”.

 

In altri termini i cittadini devono confidare che la draga non abbia sforato in aree sbagliate o che, da queste ultime, tracce di sabbia non siano passate in zone indebite a causa delle correnti, successivamente alle analisi ma prima del dragaggio.

 

Prosegue la lettera: “sulla base della caratterizzazione chimica, fisica e microbiologica effettuata ai sensi del D.M. 24/01/1996, si è potuto verificare che sono compatibili solo i sedimenti provenienti da dette aree [1, 3, 10, 13, ndr], giacché in tutte le restanti aree è stata accertata la presenza di idrocarburi, eccetto nell’“Area 6” dove è stata rilevata una eccessiva quantità di pelite”.

 

Da ultimo: “nella fase di scarico del materiale dragato nei siti di ripascimento si dovrà operare una cernita dei materiali grossolani o corpi estranei eventualmente presenti”.

 

Sia come sia, la Fiba/Confesercenti aveva chiesto già dal 2 marzo all’amministrazione comunale di procedere alla movimentazione dell’arenile, ovvero alla distribuzione della sabbia dragata all’imboccatura del porto. La richiesta viene ora rinnovata, proprio in virtù del parere favorevole dell’Arpam.

 

L’assessore alle attività produttive Marco Lorenzetti annuncia da parte sua che il ripascimento verrà effettuato intorno alla metà di aprile, un periodo a partire dal quale sarà molto improbabile il rischio di ulteriori mareggiate prima dell’estate. Lorenzetti adduce inoltre, a conferma della qualità della sabbia dragata, il fatto che dopo alcune settimane dal prelievo all’imboccatura del porto, il colore sia ormai uniforme rispetto a quello della sabbia già presente lungo la costa.