Prese di posizione sulla sabbia dragata all’imboccatura del porto di San Benedetto. Le recenti mareggiate, secondo il presidente regionale Fiba-Confesercenti Giuseppe Ricci, avrebbero eroso il 40% della sabbia già accumulata all’altezza di alcuni stabilimenti balneari, in particolare le concessioni 17, 18 e 19.

 

Per questo Ricci torna a chiedere che il Comune di San Benedetto solleciti la Regione Marche ad elaborare i progetti per la difesa della costa, secondo il piano approvato nei mesi scorsi, che prevede investimenti per molti milioni di euro e una graduatoria di priorità nella quale San Benedetto figura al terzo posto.

 

Discorso diverso, invece, da parte del capogruppo di Rifondazione Comunista Settimio Capriotti, che invita il sindaco Martinelli a commissionare “scrupolose analisi” sulla sabbia prelevata, avanzando il sospetto che possa non essere così “compatibile” come risulta dai referti ufficiali: “ho effettuato personalmente due sopralluoghi sulla spiaggia – dice Capriotti – trovando zone con depositi grigio-azzurrognoli di melma. Il sindaco deve fare tutto il necessario per tutelare la qualità della sabbia di San Benedetto e la salute dei bagnanti”.

 

Per altro verso c’è chi ricorda, come fa l’ex sindaco di San Benedetto Paolo Perazzoli, che la sabbia viene dragata solo dopo accuratissime analisi e che durante il suo secondo mandato di sindaco dovette attendere l’esito di più rilievi non per distribuire la sabbia sulla spiaggia, ma anche solo per poterla rigettare in mare, a 6 miglia della costa, permettendo come in questi giorni di liberare l’ingresso al porto per le imbarcazioni.