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Consorzio di Bonifica: l’epilogo

Ascoli Piceno | Agostini: “suppongo che Castelli dica che abbiamo sbagliato a togliere la tassa sulla bonifica”

di Federico Biondi

L’assessore regionale Luciano Agostini ha convocato la conferenza stampa per ripristinare una verità oggettiva in merito ai consorzi di Bonifica dell’Aso, del Tenna e del Tronto. Agostini precisa che  questi non sono enti pubblici, ma alcuni cittadini e in particolare degli agricoltori, che si sono uniti per gestire la “cosa pubblica”.
 
Tale forma di gestione è nata più di un secolo fa e le entrate economiche erano assicurate da una tassa che i cittadini pagavano, fino a quando la giunta regionale nel gennaio del 2001 ha deciso di abolire la tassa sulla bonifica ai residenti dei centri urbani limitando l’esborso economico solo a chi utilizzava il servizio.
 
“Una tassa ingiusta, iniqua e antistorica e l’abolizione è stata proposta da me” dice Luciano Agostini.
 
La provincia di Ascoli Piceno nella regione Marche e in Italia è l’unica ad avere tre consorzi di bonifica, risulta così un’anomalia del sistema e in particolare quello del Tronto che ha accumulato un consistente deficit di gestione.
 
Un debito che si aggira intorno ai 16 miliardi di lire e i dirigenti per risanare il bilancio hanno fatto dei mutui. A questo punto il commissario speciale aveva due scelte, la prima liquidare il consorzio e mettere in mobilità i lavoratori, la seconda attivare procedimenti atti a riorganizzare i consorzi.
 
La giunta regionale sostiene la seconda ipotesi che contempla la fusione dei tre consorzi (Aso, Tenna e Tronto) in uno unico. Per realizzare questo progetto la regione si è offerta di contribuire al risanamento economico con l’esborso di circa 250 mila euro l’anno per 20 anni per una cifra complessiva di 12 milioni di euro.
 
Nel frattempo si fa interprete del progetto l’amministrazione provinciale di Ascoli Piceno, dato che l’ente regionale ha delegato le province ad occuparsi della materia. Con un accordo si carica dei costi di 13 dei 61 dipendenti di cui 29 sono impiegati. Da ricordare che due unità saranno assorbite dall’Autorità di Bacino.
 
Sulla base di questo progetto è stato chiamato Olivo Soverchia, dirigente del personale dell’ente regionale. “Il presidente della regione Marche Vito D’Ambrosio e la giunta regionale, dopo aver preso atto dell’accordo raggiunto con la provincia ha firmato la delibera di fusione dei consorzi e non ha scelto per la mobilità dei dipendenti” dice Luciano Agostini.
 
La giunta regionale ha anche deliberato che il nascente Consorzio di Bonifica è uno strumento dell’Ente Provinciale e quindi un servizio che entra nel libero mercato con una propria produttività, “Nella consultazione con le associazioni sindacali la Cisl ha espresso parere non favorevole a questa operazione, al contrario della Cgil e della Uil, evidentemente vuole un carrozzone pubblico a spese del cittadino”.
 
L’assessore spende due parole per mezzo stampa anche per il consigliere regionale Guido Castelli che si è speso tanto per gridare allo scandalo, consigliandogli di fare un’analisi storica e ricordare che il Senatore Natali (anche lui di Alleanza Nazionale) è stato presidente del Consorzio di Bonifica ed afferma “ci sono delle responsabilità sui debiti accumulati”.
 
Nella controversia sono stati tirati dentro anche i dipendenti “politicizzati”, infatti secondo l’assessore anche loro hanno delle responsabilità avendo apposto la firma per fare atti finanziari, “ci diano delle spiegazioni – aggiunge – l’etica professionale mi porta a chiamare la Procura della Repubblica a meno che l’accordo sindacale non tenga conto di loro”.
 
L’assessore puntualizza che nessuno è sotto ricatto e nessuno cederà ai ricatti, la situazione si può sistemare instaurando un clima di collaborazione. Intanto il commissario straordinario Olivo Soverchia ha chiesto alla regione un anticipo di 30 mila euro per ripristinare i servizi per i lavoratori.
 
“Prima non si poteva fare la delibera, adesso sarà Soverchia a pensare ai trasferimenti del personale sul territorio nei tempi, nei modi e nelle professionalità a lui confacenti – afferma Agostini e aggiunge – la storia finisce qui e non si mandino in giro notizie false che screditano il servizio irriguo, le aziende agricole non devono preoccuparsi”

10/03/2005





        
  



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