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Nota stampa a nome dei capigruppo di minoranza

Ascoli Piceno | "Non aggiungiamo commenti alle dichiarazione dei capigruppo di maggioranza rilasciate sulla stampa, né pretendiamo che ci dicano delle loro chiare e limpide convinzioni circa il nostro Centro Storico"

di capigruppo di minoranza

 
I capigruppo di maggioranza che appaiono così determinati e coesi sulla stampa si trovano in Consiglio Comunale, nel corso della discussione della mozione sull’UNESCO, con il capogruppo UDC che chiede di emendare il testo concordato, alla presenza del Presidente del Consiglio Comunale,  tra tutti i capigruppo di maggioranza e di minoranza.
 
Si tratta dello stesso capogruppo che nel settembre 2004 poneva la sua firma, insieme ad altre, su un ordine del giorno, all’atto pratico, di vera e propria censura nei confronti del sindaco Celani per sollecitarlo nella predisposizione della richiesta all’UNESCO per l’ambito riconoscimento della città quale patrimonio dell’umanità, cosa che ancora non stava avvenendo pur essendo trascorsi 20 mesi dall’approvazione di una specifica delibera consiliare.
 
Non aggiungiamo commenti alle dichiarazione dei capigruppo di maggioranza rilasciate sulla stampa, né pretendiamo che ci dicano delle loro chiare e limpide convinzioni circa il nostro Centro Storico; apprezziamo l’esito del voto finale su cui i Consiglieri hanno avuto la determinazione di convergere ed in cui, a fatica e dopo un rinvio, si è riusciti a votare all’unanimità un provvedimento che dovrebbe lealmente trovare tutti concordi, lasciando il protagonismo fuori dagli interessi generali e strategici della città.
 
Il testo dell’UDC a firma di alcuni consiglieri di quel partito è il miglior commento a come l’Amministrazione Comunale operi nella direzione (opposta) a quella che pubblicamente viene declamata e che nell’aula consiliare non trova azioni politico amministrative coerenti e conseguenti.
 
Il testo firmato dall’UDC:
 
“Il Consiglio Comunale, premesso
 
•          che l’UNESCO, organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura, ha istituito (con specifica Convenzione firmata a Parigi il 16.11.1972) la “lista del patrimonio mondiale” a cui vengono iscritti i siti che, per i loro valori eccezionali, culturali ed ambientali, sono considerati “patrimonio di tutta l’Umanità”;
 
•          che i siti nel mondo (riconosciuti come singoli monumenti, parti di città o territori) inseriti dall’UNESCO nella “lista del patrimonio mondiale” sono 730 (563 con valenza culturale, 144 con pregio ambientale e 23 misti); 36 di questi sono localizzati in Italia;
 
•          che il Ministero per i beni e le attività culturali è istituzionalmente incaricato della tutela del patrimonio ambientale, artistico e storico, con lo svolgimento della funzione di coordinamento delle istanze italiane da inoltrare per l’iscrizione nella “lista del patrimonio mondiale (World Heritage)”;
 
•          che fin dal 1995 è operativo presso il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, un gruppo di lavoro permanente e con il compito di indirizzare le istanze nazionali per le iscrizioni e difornire l’assistenza tecnica ed il supporto scientifico nell’attività di costante monitoraggio sullo stato di conservazione e tutela dei beni iscritti;
 
•          che le procedure per le iscrizioni nella “Lista”, le norme  per la selezione dei beni e l’individuazione dei criteri cui questi devono rispondere per l’iscrizione nella “Lista del Patrimonio Mondiale” sono indicate negli “Orientamenti applicativi” che accompagnano la Convenzione;
 
•          che ogni Stato è tenuto a presentare una lista propositiva (Tentative List) in cui vengono segnalati i beni che s’intende iscrivere nell’arco di 5-10 anni, su cui viene presentata, per ogni singolo bene, la documentazione completa che deve essere esaminata per l’iscrizione definitiva alla Lista;
 
RITENUTO che le domande di inserimento nella lista propositiva italiana devono essere inoltrate dalle Amministrazioni competenti per la gestione del sito (Sindaco o Sovrintendenza) al presidente del gruppo di lavoro interministeriale presso il Ministero per i Beni Culturali e le Attività Culturali;
 
IMPEGNA Il Sindaco a verificare, coordinare e predisporre tutta la documentazione idonea, affinché venga rimessa al dianzi richiamato Presidente del gruppo di lavoro interministeriale, perché anche il centro storico di Ascoli entri a far parte dei siti italiani inseriti nella “Lista del patrimonio mondiale dell’Unesco”.
 
L’ordine del giorno è stato depositato in Comune il 23 settembre 2004 (sono passati 20 mesi dal gennaio 2003: era sotto l’occhio di tutti che ancora non si era avviata la preparazione della richiesta).
 
Una domanda costituita da una lettera di trasmissione di 8 righe, una relazione (non su carta intestata) di 64 righe (una facciata e trequarti) e tre piantine del centro storico in formato A3 è stata protocollata in partenza dal Comune il giorno 25 novembre 2004 (quando sia andata effettivamente alla posta non si sa); all’indomani ci sarebbe stata in Consiglio Comunale l’interpellanza della minoranza sui ritardi nella predisposizione della pratica.
 
Sono, nel frattempo, trascorsi 22 mesi da una delibera all’unanimità adottata dal Consiglio Comunale in data 27 gennaio 2003. La forza delle idee, la forza della maggioranza. A proposito di forza e di idee: si sono tenuti, dopo tre mesi di assenza, due Consigli Comunali in cui in pratica non c’è niente da deliberare ma solo interrogazioni ed interpellanze.
 
Speriamo sempre che dopo Natale, la neve, il Carnevale, ed adesso Pasqua, ma entro le ferie, … si riuscirà a discutere di qualcosa di nuovo e di utile. Se poi il tutto contribuisse a risolvere qualche problema, noi saremo sempre disponibili al contributo concreto e propositivo. Sempre che sia possibile attraverso iniziative politiche ed istituzionali, perché gli atteggiamenti collaborativi solo dalle colonne dei giornali non sono sufficienti.
 
 
Senza dimenticare che la maggioranza ha bocciato il seguente ordine del giorno presentato dalla minoranza in data 29 novembre 2004:
 
“Il Consiglio Comunale, premesso
 
Premesso che la cultura può e deve rappresentare per la nostra città, peraltro per alcuni versi in crisi di ruolo, un elemento fondamentale per la sua rinascita e per il suo sviluppo, con una città come la nostra ricca di patrimonio storico, artistico ed architettonico di elevato valore, un contesto ambientale di elevato pregio, ricche e complesse tradizioni antropiche, l’utilizzazione e la valorizzazione di queste risorse è opportuna farla con interventi di carattere sistemico, effettuati sulla base di un intelligente progetto onde favorire la creazione di una massa critica e quindi realizzare le economie di scala altrimenti non possibili.
 
Impegna l’amministrazione comunale alla realizzazione del distretto culturale sulla base del documento allegato al presente ordine del giorno”. Un progetto quello del distretto culturale che rappresenta un volano per il riconoscimento nel patrimonio UNESCO. Favorevoli 13, contrari 22, l’ordine del giorno è bocciato!

10/03/2005





        
  



2+2=

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