Proseguono due delle trattative sindacali nel settore agroalimentare del comparto sambenedettese. Per la Foodinvest i sindacati hanno riequilibrato il braccio di ferro con l’azienda, ottenendo che non venga avviata la procedura di mobilità per 51 lavoratori e la convocazione di un incontro per mercoledì 19 gennaio alle 15 presso la sede dell’Assoindustriali ad Ascoli.

 

I sindacati chiedono da tempo di conoscere il piano industriale dell’azienda, la quale sembrerebbe orientata a lavorare in conto terzi anche dopo la scadenza, nel 2006, del contratto attualmente vigente con la Nestlè. Secondo i sindacati questo aggraverebbe la posizione di debolezza dell’azienda sul mercato.

 

Al momento è stata comunque messa in secondo piano la trasformazione dei contratti di lavoro da industriale ad agricolo (proposta in passato per ridurre i livelli retributivi dei lavoratori Foodinvest) proprio nell’ottica di quella riduzione della forza lavoro che i sindacati intendono contrastare anche con iniziative di lotta. I sindacati si dicono peraltro disposti a parlare di efficienza e qualità produttiva.

 

Nei giorni scorsi era stato anche aperto quel tavolo di trattative presso il ministero delle attività produttive che i sindacati chiedevano. Si sono incontrati la dottoressa Giovanna Rovello in rappresentanza del ministro del lavoro, il segretario nazionale Fai-Cisl Gianni Pastrello, i tre segretari provinciali Flai-Cgil (Piero Luciani), Fai-Cisl (Alberto Andreani), Uila-Uil (Delfino Coccia), la rappresentativa Rsu, i rappresentati dell’azienda: dott. Tonino Sergio Grano (direttore dello stabilimento di via Verbania a Porto d’Ascoli), dott. Bergamante, dott. Cavazzini, avv. Di Teodoro.

 

L’azienda ha parlato di alta qualità e produttività dello stabilimento, ma di bassa redditività. I sindacati trovano contraddittoria questa posizione, ma la trattativa proseguirà appunto nella sede provinciale della Assoindustriali, con l’obiettivo di salvaguardare i posti di lavoro.

 

Questione Nova Surgelati di Grottammare. Ieri si è svolto un breve incontro tra gli stessi rappresentanti provinciali dei sindacati, la Rsu, e il direttore dello stabilimento di Grottammare, dott. Armando Petrarca. Assente il sindacato Ugl.

 

La questione, come si ricorderà, riguarda la conversione della lavorazione dall’ittico congelato a quello fresco, sotto l’insegna di una nuova società: la “Ittica Marchigiana Srl” (75% del capitale detenuto da Nova Surgelati e Gas, ambedue società del gruppo Arena Holding, 25% dal gruppo Pizzolo di Verona), e conseguenti modifiche da apportare nello stabilimento durante i prossimi sei mesi.

 

L’azienda si impegna a garantire gli stipendi mensili anticipati e la rotazione dei 67 lavoratori per quei sei mesi. Da aprile al completamento la produzione verrà completamente fermata. Al momento devono essere definite le modalità della cassa integrazione guadagni (cig) per questo periodo. L’accordo dovrebbe essere firmato il 27 gennaio in Regione. In vista di quella firma, mercoledì 19 l’azienda dovrebbe far pervenire ai sindacati una bozza di accordo, per una valutazione ed eventuali correttivi.

 

Non risulta invece avviata, al momento, la trattativa per i livelli occupazionali del dopo trasformazione. Nelle scorse settimane la proprietà aveva parlato di una riduzione del personale da 67 a 44 unità al termine della fase riorganizzativa, con 7 nuove assunzioni nel 2006, 6 nel 2007, e 110 unità lavorative entro il 2009.