Si è tenuto ieri venerdi 3 dicembre, con una folta partecipazione di pubblico, il seminario gratuito di formazione promosso e organizzato dal Sincobas provinciale di Ascoli, sul tema del previsto trasferimento del TFR (liquidazione) ai fondi pensione. All’incontro, è intervenuto  un esperto della materia come Severo Lutrario, componente della segreteria nazionale del Sindacato di base.

Al centro della discussione, la questione scottante delle modifiche che il Governo vuole introdurre in materia di gestione del Trattamento di fine rapporto , che prevedono con l’istituto del silenzio-assenso, scaduto un periodo di tempo,  il passaggio del capitale maturato ad un fondo pensione : “Noi ribadiamo il nostro no assoluto a questa riforma – sottolinea Andrea Quaglietti, coordinatore provinciale – è il si invece, e un sostegno forte ad un sistema pensionistico che deve rimanere pubblico.

Il trasferimento obbligatorio della liquidazione ai fondi pensione, mette seriamente a rischio i soldi sudati e risparmiati dai lavoratori in tanti anni di sacrifici, come già dimostrano i casi di cronaca in Italia, prima ancora che la riforma sia entrata in vigore. E non parlo solo delle vicende  finanziarie come quelle della Parmalt o altro – continua il coordinatore del Sincobas – ma di casi specifici e recenti come quelli del Fondo Pensioni Comit, con la Banca Intesa che ne ha già chiesto la liquidazione coatta, rischiando di far volatilizzare in tutto o in parte la pensione integrativa di 10 mila lavoratori.

Ne i fondi privati aperti, come testimoniano le cronache dei giornali, ne i fondi chiusi gestiti dai sindacati confederali, già dagli anni Novanta, solo per alcune categorie di lavoratori (Fondo Cometa per i metalmeccanici), garantiscono i rendimenti promessi, e neanche lontanamente si avvicinano a quelli ottenuti dai TFR pubblici.

Le organizzazione confederali – continua Quaglietti – invece di scioperare contro la riforma delle pensioni voluta dal Governo, dovrebbero spiegare ai lavoratori come mai loro stessi, tramite accordi nazionali, hanno adottato già negli anni scorsi modelli e forme di pensione integrativa del tutto simili a quelli che l’Esecutivo di destra vuole estendere a tutti. E tutto ciò, minando proprio le basi del sistema pensionistico pubblico tradizionale.

Comunque sia – conclude il coordinatore provinciale del Sincobas – noi riteniamo che il programma governativo, sostenuto dalla favola dei rendimenti alti promessi dai Fondi, sia devastante e deve essere bloccato. I lavoratori devono negare il loro assenso al trasferimento del TFR, che servirebbe solo a foraggiare la speculazione finanziaria e non certo a tutelare le loro pensioni”.

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