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Esproprio di Porta Romana

Ascoli Piceno | Carlo Cannella:"Uso strumentale del project financing. Non si comprende affatto in cosa consista l'interesse pubblico".

di Carlo Cannella*

E' in programma tra qualche giorno, convocata dall'Amministrazione comunale, la conferenza dei servizi in merito all'Accordo di Programma dell'area ex tiro a segno.

L'Accordo è finalizzato alla trasformazione di parte dell'attuale destinazione a verde pubblico e servizi di quartiere in zona direzionale e residenziale. In pratica aree pubbliche verranno modificate per realizzare volumetrie di proprietà privata. Come è noto l'area in questione è di particolare pregio, tanto da aver meritato nel 2003 un vincolo di tutela apposto dalla Soprintendenza per i beni e le attività culturali della Regione Marche proprio per salvaguardarne le peculiarità.

Il Comune, quindi, non solo ha ignorato la presenza del vincolo di tutela, ma cosa ancor più grave non ha tenuto in considerazione le caratteristiche della zona, che oltre ad essere una delle poche aree verdi fruibili dai cittadini, è ubicata a ridosso delle mura romane e ha un oggettivo valore storico ed archeologico. Sono anche risultate inascoltate le proteste dei cittadini, delle Associazioni culturali e dei Movimenti, che hanno in più occasioni manifestato la loro contrarietà alla modifica del complesso. Si è insomma preferito privilegiare gli interessi di pochi a discapito dell'interesse generale, che non può non essere quello della salvaguardia di uno dei siti morfologicamente e storicamente più interessanti della nostra città, che cosa non secondaria è di proprietà pubblica e quindi di tutti i cittadini.

Malgrado l'Accordo di Programma sia una procedura che si fonda su accordi preliminari, sulla concertazione, sull'azione integrata e coordinata di Enti, sulla condivisione delle finalità, e soprattutto sull'interesse pubblico perseguito, viene purtroppo usato dal Comune in maniera unilaterale per legittimare varianti e nuovi volumi residenziali. L'intervento dovrebbe essere attuato mediante un project financing.

A norma di legge è questa una procedura che prevede la realizzazione di opere pubbliche da parte di un privato, la cui gestione determinerebbe un reddito tale da coprire il costo sostenuto dall'impresa per la realizzazione delle opere stesse. Ma in questo caso non ci sono opere da gestire, perchè il verde e la palazzina liberty, ovvero la quasi totalità delle aree, sono già pubbliche. Allora, ad "integrazione del prezzo", si è pensato di cedere proprietà e volumetrie all'impresa che ha proposto e progettato l'intervento, arrivando perfino ad alienare immobili pubblici.

Appare evidente l'uso strumentale del project financing, mentre non si comprende affatto in cosa consista l'interesse pubblico. L'interesse pubblico non si comprende perchè non c'è, non esistono motivi che possano giustificare lo scempio che la trasformazione dell'ex tiro a segno comporterà.

Si perderanno per sempre la forma, la funzione e il significato di un sito dalle innumerevoli potenzialità di fruizione, da sempre riconosciuto come uno dei luoghi simbolo della città, che è di proprietà pubblica e che quindi deve rimanere patrimonio di tutti i cittadini.

*consigliere comunale del PRC

27/10/2004





        
  



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