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Da lungo tempo in alcune zone della città è impossibile dormire

Ascoli Piceno | Ad una signora il medico ha prescritto l’antitetanica e l’assunzione di antibiotici e antistaminici

di Federico Biondi

Nella notti di mercoledì e giovedì in varie zone della città verrà eseguita la disinfestazione contro gli insetti. Le aree verdi e le frazioni interessate alla disinfestazione sono Mozzano, Piagge, Venagrande, Villa S.Antonio, Rosara, Poggio di Bretta e Brecciarolo.
 
Magari il servizio disinfestazione agisse nei pressi di Via Napoli e Viale Marconi dove quest’anno un insetto individuato come il “Pappatacio”, il cui nome scientifico è Phlebotomus perniciosus, sta mietendo “vittime”.
 
Basta fare un giro in quei luoghi e domandare alle simpatiche Signore che fanno la spesa “le zanzare quest’anno pungono?”, loro si scatenano nei racconti più stravaganti, se le vittime non sono loro, sicuramente è una vicina di casa o un parente.
 
Comunque la preoccupazione più grande rimane nei confronti dei bambini, come per la signora Rosalba “ad Ascoli una cosa del genere non è mai accaduta, io non sono la vittima preferita di questi insetti e sono preoccupata per i miei figli, dato che sono punture che persistono nel tempo e danno molto fastidio”.
 
Peppe, il titolare della ferramenta di Viale Marconi racconta che un giorno è dovuto scappare dalla casa di amici in quanto questi insetti lo avevano assalito. Nessuno sa di che insetto si tratti e da dove provenga, comunque qualcuno ipotizza che non sono zanzare, “sono degli insetti anomali, non sono le classiche zanzare” ribadisce Peppe Amatucci.
 
“Un insetto piccolo ma micidiale, è molto doloroso e la loro puntura gonfia le gambe” dice la signora Caterina.
 
Nessuno va dal medico per informarsi come combattere il proliferare dell’insetto in casa, ma si va solo dal farmacista per acquistare delle creme che allevino il bruciore e il prurito. Di giorno il Pappatacio dormone e si nasconde nelle fessure umide delle abitazioni che offrono le adeguate condizioni di vita, la luce diretta del sole lo uccide in pochi istanti ed è grande all’incirca quattro millimetri.
 
E’ un insetto molto conosciuto perché è considerato il flagello dei cani, i quali si ammalano di Leishmaniosi e a trasmettere la malattia (che può essere letale per i quadrupedi) sono le femmina dell'insetto adulto.
 
Quest’ultime trasportano nell'intestino un microbo, un protozoo flagellato il cui nome scientifico è Leishmania donovani infantum. Questo insetto quando punge un cane (sul naso o sulle labbra) o anche un essere umano (specialmente sulle dita), il protozoo ospite è ormai risalito attraverso l'apparato succhiante, passa nel sangue della vittima, quindi nel midollo osseo, nel fegato o nella milza.
 
Poiché il canale succhiante è spesso occluso dai parassiti, per raggiungere la quantità di sangue necessaria, il Pappatacio è costretto a pungere più volte. Qui si spiega perché molti degli intervistati dichiaravano di avere subito molte punture da parte di questi insetti.
 
“Il numero dei soggetti colpiti aumenta, con l'aggravarsi dell'epidemia”.
 
Per ridurre il numero dei pappataci presenti in una area sono necessarie opere di disinfezione ambientale ed un'accurata pulizia. Importante è la rimozione del fogliame in modo da rendere l'ambiente non idoneo alla vita delle larve.

Esistono alcuni repellenti di contatto a base di Clorodietilbenzamide o di Dietiltuolamide per ridurre il numero delle punture.

Questi insetti pungono solo nelle ore notturne, per cui oltre alle zanzariere e ai classici fornellini (poco efficaci) può essere utile, in casi estremi, mettere una zanzariera sul letto. Non amando il vento, durante la stagione calda, l'attività dei ventilatori fanno sì che i pappataci cerchino altri ambienti.

08/09/2004





        
  



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