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Lavoro sommerso? No grazie.

Ascoli Piceno | Emidio Mandozzi: “Il lavoro è l’elemento fondamentale ed è soprattutto garante della stabilità e della equità sociale"

di Federico Biondi

Da diverso tempo si parla di emorragia e di emergenza occupazionale. È un problema serio, reale e l’amministrazione provinciale sin da subito si è messa al lavoro per affrontare l’argomento con un metodo diverso, alternativo ma soprattutto con senso di responsabilità.
 
Innanzi tutto la provincia si sta adoperando nell’analisi del territorio al fine di capire quale tipo di lavoro si deve creare nel Piceno. A tal proposito, l’amministrazione provinciale si sta incontrando con la Associazione degli Industriali, le Associazioni Sindacali e le Associazioni di Categoria.
 
In virtù delle sue competenze, l’amministrazione provinciale, sta lavorando sul progetto integrativo tra l’istruzione, la formazione e le imprese. Un’analisi per comprendere quali sono i bisogni e regolare i tre settori rispetto alle esigenze del territorio.
 
“Possiamo dare delle risposte - dice Emidio Mandozzi Assessore alle politiche del lavoro e vice Presidente della provincia di Ascoli Piceno - ci sono delle esperienze positive che stiamo portando avanti, come la riqualificazione dei lavoratori in mobilità per reinserirli nel mondo del lavoro”.
 
Gli amministratori, con occhio attento alle realtà giovanile, negli anni passati ha messo in cantiere una serie di progetti, alcuni dei quali saranno riproposti dall’attuale amministrazione provinciale, come per esempio il “Progetto che Idea” nel quale si incentiva la creazione di impresa.
 
“Riproporremo gli stage all’estero per i laureati e i diplomati. Chi aderirà avrà la possibilità di fare un’esperienza lavorativa all’estero, anche imprenditoriale, con la quale acquisterà un bagaglio di conoscenze e di innovazione. Alle istituzioni spetterà il compito di creare le condizioni affinché queste idee e questi progetti vengano messi in pratica nel territorio Piceno”.
 
La nostra Provincia ha delle eccellenze industriali, imprenditoriali, delle risorse e degli imprenditori seri, forti e responsabili. L’amministrazione, anche in questo caso avrà il compito di creare le condizioni per poter operare.
 
Gli amministratori provinciali continueranno a svolgere questo importante ruolo, stimolando gli interlocutori per un lavoro sicuro, eliminando la precarietà, e incentivando la legalizzazione del lavoro “la più grande azienda del Piceno è il lavoro in nero, il cosiddetto lavoro sommerso. L’obbiettivo è portarlo a galla facendolo diventare lavoro effettivo”.
 
Una legge del Governo Berlusconi ha permesso che le aziende potessero comunicare l’assunzione dopo cinque giorni di lavoro
 
Il lavoro sommerso è precarietà e la responsabilità va attribuita sia all’imprenditore che al lavoratore, ma l’amministrazione provinciale non vuole dar colpe a nessuno e si ripromette di creare i meccanismi affinché questo non accada più.
 
La provincia può programmare nel territorio, raccordare le parti sociali, ma anche proporre soluzioni. Un ruolo che vuole svolgere assumendosi anche le responsabilità. Puntare sull’ istruzione, la formazione, il lavoro e le aziende sono il soggetto finale dove i giovani, le donne e gli uomini possono inserirsi.
 
“Il lavoro è l’elemento fondamentale ed è soprattutto garante della stabilità e della equità sociale. I problemi di una società dipendono anche dall’occupazione, dal lavoro e quando si perde mezzo posto di lavoro è una preoccupazione che noi delle istituzioni dobbiamo mettere al primo posto” conclude Emidio Mandozzi.

20/09/2004





        
  



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