Il sindacato dei lavoratori ha trenta giorni per stringere un accordo sulla procedura di mobilità presentata dalla Samp sistemi (ex De Angelis) che interessa due siti industriali dislocati in due regioni, Marche e Emilia Romagna.

 

“In caso non si raggiunga un accordo la seconda parte della discussione, dovrà essere portata avanti dal Ministero del lavoro”.

 

L’azienda produce macchine per trafilature per cavi elettrici e telefonici ed è un’azienda ad alto contenuto tecnologico, ed non è nuova a richieste di mobilità, “dopo un anno e mezzo siamo tornati a discutere di mobilità – dice Luciano Biancucci Responsabile della Fiomm  Cgil di Ascoli Piceno - chiederemo perché l’azienda non si è impegnata a fondo sulle problematiche passate”.

 

Altre aziende del settore sono in espansione, “questo è il primo punto in discussione e dobbiamo capire bene il perché della crisi della Samp sistemi” ribadisce Biancucci. Il sindacato dei lavoratori è contro l’apertura di un’altra mobilità. Discuterà con l’azienda e successivamente con i lavoratori affinché si possano trovare le condizioni di un ritiro della richiesta di mobilità o per trovare le condizioni per cui si colpiscano il meno possibile le famiglie dei lavoratori.

 

In merito ad un articolo apparso sul Messaggero dove il Presidente dell’Assindustria Renzo Maria De Santis non escludeva un possibile reinserimento di una parte delle migliaia di persone che sono uscite dal mercato del lavoro Biancucci risponde: 

 

“E’ possibile reintegrare i lavoratori che in tutto il Piceno hanno perso il posto di lavoro solo se si attivano delle politiche industriali positive – aggiunge - le istituzione possano e devono fare qualcosa. Creare un sistema virtuoso che presenti delle opportunità per la produzione industriale e quindi per l’occupazione”.