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Coldiretti Marche appoggia lo sciopero della spesa

| Luzi: "Per una maggiore trasparenza servono osservatorio, vendita diretta e prezzo all'origine".

“Lo sciopero della spesa è una giusta sollecitazione da parte dei consumatori per una maggiore trasparenza”.

E’ il commento del presidente di Coldiretti Marche, Giannalberto Luzi, alla manifestazione organizzata oggi dalle principali associazioni, con l’obiettivo di denunciare il problema del carovita. “Un fenomeno che colpisce in maniera pesante i cittadini, allontanandoli dall’acquisto di generi anche importanti per la salute, come la frutta e la verdura - spiega Coldiretti -. Ma anche le imprese agricole ne stanno risentendo in maniera grave. Non è stato facile in queste settimane vedere che sui banchi di vendita i prezzi rimanevano gli stessi, mentre prodotti come l’insalata o le pesche vengono pagati alle aziende tra i 10 e i 20 centesimi al chilo, largamente al di sotto dello stesso costo di produzione. Ma in alcuni casi si è giunti a non ritirare nemmeno il prodotto, perché gli alti costi al dettaglio scoraggiavano i consumi. E, in una situazione del genere, fare impresa è estremamente difficile”.

Lo sciopero della spesa è anche un’ottima occasione per tornare a chiede l’istituzione di un Osservatorio Prezzi a livello regionale, dove si possa fare davvero chiarezza sul fenomeno del carovita, col concorso di tutte le realtà interessate, dall’agricoltura al commercio.

Qualche tempo fa, Coldiretti Marche avanzò anche una provocatoria proposta per inserire nel cartellino il prezzo pagato alla produzione. “Ma a salvare le tasche potrebbe concorrere efficacemente lo sviluppo di un sistema di vendita diretta – conclude il presidente -, organizzando dei ‘mercatini di campagna’ all’interno delle città. Un sistema che in un paese vicino come la Francia rappresenta ormai il 15% del mercato, con effetti positive per le tasche e per le imprese”. Tutto ciò tenendo ben fermo il rispetto della legge sull’etichettatura, obbligatoria per tutti gli alimenti grazie alla legge 204 del 3 agosto scorso, dopo la grande mobilitazione avviata da Coldiretti.

16/09/2004





        
  



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