QUAGLIETTI DOMANI, SABATO 28 ALLA FESTA DI LIBERAZIONE DI CASTEL DI LAMA, con Mandozzi e Rossini.

 

“Nessuna mano tesa ai datori di lavoro, ma recupero reale del potere d’acquisto perso negli ultimi anni, oltre che dei diritti sindacali,  e blocco della precarizzazione imperante che sta riducendo in povertà milioni di lavoratori”.

 

E’ questa la posizione del Sincobas di Ascoli, in vista delle prossime trattative per il rinnovo di molti contratti nazionali, da quelli dei metalmeccanici a quelli dei dipendenti pubblici. Il coordinatore provinciale del sindacato di base, Andrea Quaglietti, la illustrerà nei dettagli domani, sabato 28 agosto, alle 19 a Castel di Lama presso la Piazza della Libertà, nel corso della “Festa di Liberazione” organizzata da Rifondazione comunista.

 

Al convegno sul tema della precarizzazione del lavoro interveranno anche l’Assessore provinciale al lavoro Emidio Mandozzi e il sindaco di Castel di Lama Patrizia Rossini. “In vista dell’autunno caldo che si preannuncia nel nostro paese – afferma Quaglietti – arrivano già segnali preoccupanti da alcune importanti organizzazioni sindacali, che dichiarano la loro disponibilità ad un confronto con le controparti aziendali, private e pubbliche.

 

Occorre essere chiari : su salari e regole non si può più tendere una mano, viste le rapine compiute negli ultimi dieci anni. I redditi dei lavoratori e le condizioni in cui essi operano, soprattutto nelle industrie  – continua Quaglietti – grazie al Pacchetto Treu e alla Legge 30, ma anche all’inflazione pazzesca e non governata degli ultimi 3 anni, sono giunte ad un livello tale che non è più sopportabile un ulteriore loro ridimensionamento.

 

E’ necessario e urgente quindi aprire una STAGIONE NUOVA, rivendicare con determinazione i propri diritti, recuperare il potere d’acquisto reale di salari e stipendi, e frenare quella precarizzazione dei rapporti che di fatto mantiene al margine della società centinaia di migliaia di giovani, i quali sono spesso ricattati ed esclusi dalla trattative.

 

Tutto ciò è ancora più urgente nel nostro territorio – sostiene ancora il coordinatore del Sincobas provinciale – dove si sono persi 3000 posti in pochissimo tempo, e dove il declino industriale e l’impoverimento complessivo delle fascie più deboli della società è ormai evidente. Per molti putroppo, siamo ormai arrivati ad una vera e propria lotta per la sopravvivenza: quale disponibilità può essere concessa?”.

 

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