Come preannunciato i sindacati sono stati messi sul piede di guerra e i concessionari hanno avuto la meglio, 1-1 dunque nella guerra dei decibel a Fregene.

Infatti in merito all’ordinanza del sindaco del Comune di Fiumicino, Mario Canapini, che aveva vietato da giovedì scorso canzoni e melodie, dalle 14 alle 9, sugli arenili a Focene e al Villaggio dei pescatori di Fregene è stato formalmente fatto un ricorso al Tar del Lazio che lo ha accolto.

 Si torna a fare musica e solo dalle 14 alle 17 scenderà il silenzio sugli stabilimenti.

 Il sindaco Canapini smentisce la notizia affermando: «A me non risulta nulla: quando mi verrà notificata l’ordinanza ne prenderò atto. Per ora la musica continua a essere proibita. Dopo avere letto le ragioni del Tar, provvederò a riscrivere la mia delibera».

”L’arrivo dei chioschi lo scorso anno ha creato il problema del rumore” -afferma Canapini –“molti residenti si lamentano ed è un problema anche di ordine pubblico perchè fanno talmente tanto baccano che nessuno li sopporta più. I chioschi hanno autorizzazioni solo per affitto di ombrelloni e lettini: se in passato li hanno autorizzati a diffondere musica, ora revocherò queste autorizzazioni. E mi appellerò al prefetto, come ha fatto Veltroni per Campo de Fiori”.

Soddisfazione, invece, per il pronunciamento del Tar del Lazio è stata espressa da Marco Falsarella, presidente dell’Associazione spiagge libere attrezzate italiane: «La musica può tornare quindi nelle spiagge del Villaggio dei Pescatori e di Focene, dalle 9 alle 24 di tutti i giorni e dalle 9 all’1 per il venerdì, i prefestivi e festivi. La musica, su indicazione del Tar, sarà sospesa dalle 14 alle 17, come proposto dalla nostra associazione. Nonostante le difficoltà di trovare gli avvocati d’estate, siamo riusciti ancora una volta a far valere le nostre ragioni e la piena legittimità delle autorizzazioni in nostro possesso».

«L’ordinanza del sindaco - aggiunge Falsarella - puniva in modo troppo severo coloro che hanno sempre svolto le loro attività nel pieno rispetto delle leggi. Inoltre l’ordinanza era priva di presupposti. Ci chiediamo, pertanto, quali siano state le vere motivazioni che hanno indotto un sindaco di un Comune a vocazione turistica ad un’azione così drastica e discriminatoria nei confronti di alcuni operatori rispetto ad altri e di alcune località rispetto ad altre, e soprattutto perchè tali provvedimenti non siano mai stati concertati con gli stessi operatori del territorio».

In ogni caso, al di là delle polemiche, «siamo felici - conclude Falsarella - soprattutto per le migliaia di bagnanti che affollano ogni giorno le spiagge di Focene e del Villaggio dei Pescatori».