Attraversato il mare, si arriva nella zona rivierasca tra le più belle e famose del mondo. Ecco Taormina Mare con Spisone, Mazzarò, capo Sant’Andrea, capo Taormina, continuando Messina.

 

Pensavamo che la nostra San Benedetto utilizzasse una linea dura in merito al problema decibel, ma qui in questa splendida località tra i lidi abbiamo scoperto che la situazione è anche peggio, forse i nostri gestori, dovrebbero essere più sereni…

 

Fioccano multe, diffide, e proprio in questi ultimi giorni la polizia, su ordine della Procura ha messo i sigilli alle attrezzature di tre stabilimenti della riviera nord di Messina.

 

Secondo la procura avrebbero messo su vere e proprie discoteche da spiaggia ma senza la licenza da parte dell’apposita commissione di vigilanza per i locali di pubblico spettacolo che secondo la normativa di settore, per consentire l’apertura di una discoteca, procede con appositi sopralluoghi, verificandone l’agibilità.

 

“Reati contro la pubblica incolumità – ci dice l’avvocato Santa Nuccio, raggiunta telefonicamente – che ha violazione di carattere penalistico. E’ gravissimo che ci siano locali del genere senza le minime norme di sicurezza”

 

“Qui non si tratta solo di guerra dei decibel – continua Nuccio – è una battaglia all’abusivismo dei concessionari di spiaggia che fanno come vogliono”.

 

Il Comandante dei vigili della costa di Taormina, Agostino Pappalardo, ci dice che l’accordo avuto tra comune e gestori per conciliare gioventù e relax “Si basa su un limite di 95 db in tutti i locali che si devono attrezzare con impianti che facciano confluire la musica solo all’interno. Stop alle ore 24 per i locali con musica soft all’aperto, mentre fino all’1 con proroga nei mesi di luglio agosto e fine settimana alle 2 per quelli con amplificazione esterna”.

 

Questo il punto di vista “istituzionale” che si rifà alle leggi.

 

I gestori si difendono, accusando la questura di ritardi nelle concessioni…che comunque dovevano avere lo scopo di essere non per “discoteche” ma per piano bar, contraddistinto da musica soft.

 

Chi si lamenta, dicendo che il locale sequestrato ha tutte le carte in regola, da un’ampia pista aperta agli estintori e luci d’emergenza.

 

Il lato economico per altri giustifica l’accaduto:”Abbiamo fatto delle assunzioni: ma senza la musica e le consumazioni notturne come facciamo a mantenere la struttura?”.

 

La proposta provocatoria di un operatore, la dice lunga sul problema; lancia una petizione:”5000 firme per salvare le attività, salvaguardare il “ballo” nei lidi per evitare che i giovani si “sballino” nelle migrazioni autostradali contribuendo alle “stragi del sabato sera”.

 

In conclusione c’è l’amarezza degli operatori nei lidi, di pagare a caro prezzo il problema della musica che non viene risolto.