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A Castorano crsce la febbre per le Amministrative

Castorano | Intervista al coordinatore Dastoli "Per un paese Nuovo"

di Nicola Lucidi

Cresce sempre più la febbre per le prossime elezioni Amministrative. Quest’anno a Castorano si confrontano tre liste civiche:

”Unità e Partecipazione” con candidato sindaco Franco Pezza, appoggiata dall’Ulivo.

“Per un paese nuovo” con candidato sindaco Daniele Neri, sostenuta dal centro destra.

“Insieme per Castorano”con candidato sindaco Aldo Di Giacomi, appoggiata da Rifondazione Comunista.

Abbiamo sentito l’opinione del coordinatore Mario Dastoli numero due della lista “Per un paese nuovo” sul pronostico della competizione elettorale locale.

“Ritengo che l’esito del responso elettorale non è affatto scontato, ne ristretto alle due liste di sinistra come da più parti, più o meno trionfalmente, viene ascritto. E ciò per due semplici motivi.

Il primo riguarda l’insanabile rottura che si è verificata all’interno di tutta la sinistra Castoranese e che purtroppo risulta molto arroccata sulle sue posizioni oltranziste per meri motivi di poltrone, tant’ è che si sono verificate, in sede di formazione delle liste, alcune transfughe da una fazione all’altra con la consequenziale nascita di due liste destinate a frammentare il loro elettorato che avrebbe, invece, auspicato riconoscersi in un'unica lista.

Il secondo attiene al fatto che il sindaco uscente Guido Maoloni, certamente portatore di un numero non trascurabile di voti, anche di centro destra, è stato “costretto” a candidarsi in Provincia con la lista dei Repubblicani Europei cui fa parte l’On. Sbarbati, dopo che, sia la sinistra Bertinottiana che quella Ulivista, gli hanno dato il benservito alla maniera dell’usa e getta come in modo sistematico si praticava e si pratica nei paesi totalitari.

Alla luce di questo quadro poco edificante, si è incuneata la nostra lista di centro destra “Per un paese nuovo” che, compatta ed orgogliosa di offrire una ventata di freschezza e di idee nuove, si propone agli elettori privi di pregiudizi e che ritengono inoltre di non avere a che fare con un gruppo di “lattanti”, come qualcuno ci definisce.

Il nostro motto è credere. Credere in noi stessi e negli altri. Credere nel cambiamento e nella correttezza del nostro operato. Credere di poter vincere ed amministrare il paese”. 

08/06/2004





        
  



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