“ .................... E’ iniziato l’ultimo anno del mio mandato con un duro lavoro alle spalle per sostenere il peso di un periodo economico intenso e caratterizzato da situazioni scio-politico-economiche preoccupanti per il futuro dell’impresa e della sua ragione di essere.
Ma la volontà, la competitività e la genialità dell’imprenditore Piceno ha tenuto, nonostante tutto e tutti e lo stesso reclama un sistema favorevole allo sviluppo ed alla sua sostenibilità.
Assindustria ha lottato per tenere unita una vera squadra di territorio; l’istituzione, il gioco di supremazia, l’ha spezzata.

Ha spezzato l’economicità e l’economia di un territorio che con i suoi valori e le Amministrazioni avrebbe potuto raggiungere traguardi di grande competitività.
Ma bisogna andare oltre e ricercare un nuovo sistema, unirsi ed insieme affrontare i mercati globali.

Sistema: certo è necessario puntare a questo obiettivo, non segnalarlo come “slogan” ma condividerlo con gli attori del “Big push”, trovare le sintonie politico economiche e puntare nelle direttrici di crescita – cari amministratori, cominciamo a produrre idee e progetti armonizzati nel territorio, con le imprese, guardando quello che rimane della nostra provincia, creiamo una governance moderna, operativa, tagliamo i lacci burocratici ed aministriamo lo sviluppo, il futuro ed il concreto”.

“ ........ L’anno 2003 è stato indubbiamente uno dei più difficili dell’ultimo periodo.
La mancanza di competitività di tutta l’area europea nei confronti dei paesi del sud est asiatico e degli Stati Uniti si è ripercossa, in maniera accentuata sulla economia del nostro Paese.
Più in particolare, per alcuni settori, come il calzaturiero, si è profilata una crisi che dipende strettamente dalla crescita e dal miglioramento qualitativo della produzione di paesi come la Cina, proponendo al nostro distretto il dubbio se si sia arrivati al momento di programmare un maggior sviluppo delle attività c.d. di servizio, collegate alla produzione quali la ricerca, la progettazione, l’ingegnerizzazione, il marketing, la distribuzione ecc, organizzando la produzione in paesi più competitivi”.

“ .......... Sono però determinato, e con me credo tutte le imprese di questo territorio, ad andare avanti nella battaglia per la competitività della nostra provincia, avendo piena fiducia nelle capacità imprenditoriali che essa esprime e chiedendo con forza alle pubbliche amministrazioni locali di creare le condizioni per un reale sostegno delle attività produttive a beneficio dell’intera collettività provinciale”.

“ .......... Non esagero se dico che rappresentiamo sempre di più una sorta di coscienza critica del mondo non solo economico del nostro territorio.
Ed è in questa veste che stiamo cercando di affermare la necessità di creare un vantaggio competitivo sul nostro territorio diffondendo la cultura d’impresa, che vuol dire esaltazione della competitività attraverso la ricerca, l’innovazione, la propensione al rischio ma anche il senso di responsabilità, del dovere, la flessibilità e l’apprezzamento dei valori di cui l’impresa è portatrice: è nostro dovere crescere investendo e credendo nelle nostre possibilità ma è anche dovere dei collaboratori, degli amministratori della cosa pubblica, della burocrazia essere efficienti e produttivi rispetto alle esigenze concrete  del territorio, dei cittadini e delle imprese”.

“ .......... Proprio dall’Assindustria Ascoli Piceno è partita l’azione di contestazione, poi fatta propria anche da Confindustria Marche, della legittimità dell’addizionale Irpef decisa dalla finanziaria regionale 2002 per gli anni 2002 e seguenti.

Proficui invece sono stati i rapporti con l’Assessorato regionale alla formazione professionale, con il quale si è studiato un intervento formativo di total quality, con l’utilizzo dei fondi speciali regionali, a favore delle imprese e delle amministrazioni della nostra provincia”.

“ .......... Il confronto con le Organizzazioni dei lavoratori, pur essendo stato fitto, soprattutto sul tema della crisi calzaturiera, non ha prodotto, ancora, una linea strategica condivisa  tesa al rilancio dell’economia locale attraverso la individuazione dei punti di debolezza e degli strumenti per il loro superamento. Però dagli ultimi incontri avuti risulterebbero cadute le pregiudiziali che hanno impedito al  sindacato,  fino ad oggi, la trattazione di temi che noi riteniamo importanti  quali la qualità del rapporto sindacale in fabbrica, la capacità del sindacato di “governare” la base e quindi ritengo possibile arrivare alla stesura di un protocollo in breve tempo.
In conclusione la nostra è un’Associazione che “si muove”, che affronta tutti i temi dello sviluppo e nonostante le diversità di valutazione che possiamo giornalmente constatare nel comportamento soprattutto della pubblica amministrazione in ordine a tempi e modi di soluzione dei problemi, andrà avanti nel suo lavoro per garantire lo sviluppo”.