Nonostante la grande mobilitazione della categoria del 6 novembre scorso e la pressante opera di dialogo che la categoria sta sostenendo nei confronti di Governo e Parlamento, nessuna novità sostanziale è stata registrata nella vertenza che vede i gestori impegnati ad ottenere la conferma dei provvedimenti fiscali già riconosciuti negli anni precedenti ed il loro inserimento nel corpo della Legge Finanziaria del 2003.

Lo comunica la Confcommercio che precisa altresì che ai gestori non rimane che confermare la chiusura degli impianti già proclamata per i giorni 26 e 27 novembre prossimi per reclamare, a questo punto anche dall'opinione pubblica oltrechè dalle Istituzioni, quel giusto grado di attenzione per la situazione di una categoria che, nonostante l'alto senso di responsabilità dimostrato in questi anni (liberalizzazione del settore, ristrutturazione della rete con la chiusura di oltre 4.000 impianti, accordi per il contenimento dei prezzi), fatica a vedere riconosciuti ruolo e legittime esigenze ed, anzi, è sempre più schiacciata dalla prepotenza delle compagnie petrolifere e dal proliferare di gestioni dirette.

E', quello della chiusura degli impianti, l'ennesimo tentativo di accendere i riflettori su una situazione insostenibile prima di adottare quelle misure di difesa, legittime ma estreme, come ad esempio la già annunciata disdetta degli accordi per il contenimento dei prezzi al pubblico dei carburanti, che non potrebbero non avere delle ripercussioni negative sull'intera collettività.

La chiusura del 26 e 27 novembre riguarderà tutti gli impianti della rete italiana e sarà così articolata: sulla viabilità ordinaria, gli impianti saranno chiusi dalle ore 19.00' del 25, alle ore 7.00' del 28 novembre, self service e notturni compresi; sulle autostrade -a differenza delle modalità di attuazione della chiusura precedente- dalle ore 22.00' del 25, alle ore 22.00' del 27. Così come è prassi consolidata e previsto dal codice di autoregolamentazione, saranno garantiti i servizi essenziali e di emergenza.