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San Benedetto Tennis Cup: niente da fare per Giannessi, il campione è Olivo

San Benedetto del Tronto | L'argentino si aggiudica una finale estremamente spettacolare con il punteggio di 5-7 7-6(4) 6-4.

di Lorenzo Picardi

Alessandro Giannessi

La finale della San Benedetto Tennis Cup ha rispettato i pronostici fatti secondo quanto visto negli ultimi giorni del torneo e non secondo la classifica. Ad aggiudicarsi il titolo è stato infatti l'argentino Renzo Olivo ai danni di uno stoico Alessandro Giannessi (5-7 7-6 6-4) che, nonostante fosse stato in campo quasi tre ore il giorno precedente, ha avuto la forza di rimanere in partita fino alla fine di un match durato anch'esso quasi tre ore. Soprattutto, ha messo in mostra un livello di gioco che ultimamente non era stato in grado di raggiungere spesso e che obiettivamente meriterebbe zone della classifica più nobili, nonostante questa finale lo proietti già al numero 152 del mondo; d'altronde parliamo di un giocatore che è stato n. 84 ATP, posizione che non si raggiunge per caso. Allo stesso tempo l'avversario ha ricordato perché fino a poco tempo fa era nei primi cento giocatori del mondo. Da questo punto di vista, fa piacere che Olivo torni a vincere un titolo (non accadeva dal 2016) dopo aver attraversato un momento talmente buio da fargli valutare di appendere la racchetta al chiodo. La vittoria gli fa compiere un balzo di 71 posizioni in classifica, fino al n. 259 ATP. Non ancora abbastanza, ma considerando che il sudamericano era sprofondato oltre il n. 500 ATP, il peggio sembra essere alle spalle.

Quanto alla cronaca del match, inizialmente sembrava che l'argentino potesse controllare l'incontro senza correre particolari rischi. Il break a metà del primo set sembrava avergli consegnato un vantaggio sufficiente per potersi aggiudicare il parziale. Tuttavia, proprio quando andava a servire per chiudere la prima partita, Olivo (complice qualche suo gratuito) subiva la prepotente reazione di Giannessi, che non solo si riportava in parità, ma andava in vantaggio aggiudicandosi il primo set (7-5). Le armi principali dello spezzino (non solo nel primo parziale ma per tutta la partita) erano il suo dritto dirompente e l'uso chirurgico della palla corta, un'arma che sempre più giocatori italiani hanno nel proprio repertorio e che ormai sembra essere un marchio di fabbrica della nostra scuola tennistica. Non vanno sminuite, inoltre, alcune difese strepitose di Giannessi.
Il copione del secondo set sembrava seguire l'andamento del primo: break di Olivo sul 3-3 e controbreak dello spezzino quando l'avversario andava a servire per chiudere la frazione di gioco sul 5-4. Quest'ultimo game è stato il più lungo dell'incontro e senza dubbio il più spettacolare, con entrambi i giocatori che trovavano colpi di altissima qualità per tirarsi fuori dai guai. Se Giannessi era costretto ad annullare un set point, l'argentino salvava sette palle break, prima di cedere il proprio turno di battuta. A questo punto l'inerzia del match sembrava essere dalla parte dell'italiano, ma arrivati al tie-break era Olivo a mostrarsi più solido, riuscendo a portare l'incontro al terzo set.
Anche nell'ultima partita, come fosse una tassa fissa da pagare, Giannessi subiva un break a metà parziale, svantaggio ancora una volta prontamente recuperato. Tuttavia sul 4-5, quando si trattava di servire per non perdere l'incontro, per la prima volta l'italiano mostrava qualche segno di stanchezza e lasciava set, match e titolo all'avversario.
Più che la maggiore freschezza (che sicuramente ha inciso) a fare la differenza è stata soprattutto la capacità di Olivo di spingere col rovescio anche in situazioni di pressing dell'avversario, qualità questa che un po' manca a Giannessi, nonostante negli anni il suo colpo bimane sia diventato comunque affidabile.

La San Benedetto Tennis Cup 2019 ha avuto dunque un degno epilogo, al quale non sono mancati né pathos né spettacolarità. La speranza è che l'edizione 2020 porti in dote gli stessi ingredienti di questa bellissima finale.

22/07/2019





        
  



4+3=

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