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Moresco: là dove il tempo si è fermato

Moresco | Situato su una collina a un’altezza di circa 400 metri e circondato da una cinta muraria che si è conservata pressoché integra, Moresco sembra aver preservato quasi intatte le sue caratteristiche medioevali.

di Elvira Apone

Moresco

In effetti, entrando nel cuore di questo pittoresco borgo, che si sviluppa tutto intorno alla piazza centrale di forma triangolare, dove sorgono anche il palazzo comunale e un portico con archi a tutto sesto, si ha proprio la sensazione di fare un tuffo indietro nel tempo. Anche il castello, risalente all'XI -XII secolo, pur avendo subito alcune modifiche nel corso degli anni, è tuttavia rimasto quasi inalterato nella sua singolare struttura ellissoidale, da cui prende forma l'intero nucleo cittadino. La leggenda narra che vi sia nata la madre della futura Santa Sofia, cui è dedicata una delle chiese che si trovano appena fuori dalle mura.

E all'interno di questo incantevole paesaggio urbano e naturale, svettano due torri, come fedeli sentinelle sempre in guardia: la torre dell'Orologio, del XIV secolo, che sovrasta la porta di accesso al paese, e la torre eptagonale, dello stesso periodo, che domina, con i suoi 25 metri di altezza, tutta la vallata circostante attraversata dal fiume Aso. La sua peculiarità sta proprio nel fatto che ha sette lati, particolare che avvolge nell'oscurità la sua storia. Una delle supposizioni più verosimili vuole che, in quanto elemento di avvistamento e di difesa per il paese, sia stata dotata di sette lati per poterla distinguere meglio da tutte le altre torri che erano sorte nelle zone limitrofe.

Per quanto riguarda, invece, l'origine del nome, anche questa si presta a diverse ipotesi, creando un ulteriore alone di mistero intorno a Moresco. Il suo nome, infatti, potrebbe derivare da una colonia di Mori, dal cognome di un'importante famiglia locale, oppure, versione forse più suggestiva e interessante, dai termini "morra" e "morrecine", che designano un luogo sassoso caratterizzato dalla presenza di una pietra scura, "mora" appunto. La pietra grezza, infatti, è ciò che più lo contraddistingue e che, al tempo stesso, colpisce il visitatore, che si trova come catapultato in un mondo dal sapore antico, in cui persino il numero di abitanti, che si aggira intorno ai 600, non sembra essere poi così aumentato rispetto al lontano medioevo.

Le strette viuzze acciottolate, gli angoli seminascosti, il tempo che pare scandito soltanto dai rintocchi dell'orologio della torre, le casette con le finestre appena socchiuse e i balconcini fioriti, un silenzio ovattato che avvolge ogni parola e ogni gesto, tutto questo è Moresco, e altro ancora: un'atmosfera d'altri tempi che lascia, però, un ricordo quasi malinconico, sempre vivo e presente.

09/07/2014





        
  



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