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Sonmez presenta "Gli Innocenti" all'Ipsia di san benedetto del tronto

San Benedetto del Tronto | Agli studenti dell'Istituto Professionale è dedicata la terza giornata di "Piceno D’autore 2014".

di Sabrina Cava

L'autore con il Preside D'Angelo, Mimmo Minuto e Filippo Massacci

21 maggio, terza giornata di Piceno D’autore 2014.

La Traduzione- Ai confini del silenzio. Lingue e culture a confronto, questo il titolo del festival che per questa edizione è tutta dedicata alla traduzione e ai suoi artefici: i traduttori.

 Questa mattina B. Sonmez autore de “Gli Innocenti” , nato e cresciuto in un paesino della Turchia centrale senza elettricità né acqua, arrestato più volte per il suo impegno politico e che dopo aver subito gravi lesioni decide di rimanere in Gran Bretagna dove si laurea in legge e insegna a Cambridge.

Premiato con il più prestigioso riconoscimento letterario del suo paese il Sedat  Simavi Award, ha incontrato le classi seconde e quarte dell’IPSIA. L’Istituto Professionale di Stato per l’Industria e l’Artigianato.

Ad accogliere l’autore, il  brillantissimo Preside Giovanni D’angelo che in un fluentissimo inglese ha interloquito con l’ospite raccontando  anche divertenti episodi di un suo  lontano viaggio giovanile in Turchia.

Alle  ore 10,00 puntualissimi i ragazzi hanno affollato l’immensa sala conferenze dell’istituto accompagnati dalla Vice Preside Nicoletta Troiani che dopo i saluti di rito ha ceduto la parola a Mimmo Minuto, Presidente dell’’Associazione culturale “I Luoghi della Scrittura” che cura ormai da cinque anni l’evento.

Ad introdurre l’autore l’egregio  Filippo Massacci, Vice Presidente dell’Associazione nonché divoratore di libri.

Nessuna presentazione poteva essere più appropriata, Massacci infatti, in poche battute, alcune anche molto esilaranti e  aneddoti di scuola è riuscito ad attirare l’attenzione dei circa duecento ragazzi presenti.

La lettura come momento formativo importante sia culturale che personale, uno strumento necessario per poi sapere anche scrivere, questo il messaggio che si voleva trasmettere e che credo sia passato poichè i ragazzi alla fine sono stati invitati dalla sottoscritta ad elaborare un resoconto con la promessa di pubblicazione sulle pagine di questo giornale e,  non sono mancate le manifestazioni di entusiasmo.

Poi è stata la volta di porre domande all’autore e sentirlo raccontare un po’ del suo libro e della sua vita,  magistralmente tradotto dall’inglese dalla prof. ssa Ferrarini.

Buran Sonmez divide la sua vita tra la Turchia e la Gran Bretagna dove svolge la professione di avvocato occupandosi  principalmente di diritti civili .

Un autore che non racconta storie ma vita vissuta.

Una persona autentica, così lo ha definito Massacci,  che ha scritto un libro speciale in cui si individuano due filoni di racconto e due tipi di storie.

La storia delicata, struggente ma anche travolgente dell’amore del protagonista per una ragazza londinese ed una seconda parte che si svolge in Turchia,  in cui si trovano perfettamente descritti  i codici culturali di questa Terra.

 Sonmez non è un Turco qualunque, è un Curdo,  un senza Patria che riesce a trovare la sua ragione di esistere nel cercare di  migliorare le condizioni del suo Popolo e nella scrittura.

I ragazzi sono rimasti particolarmente colpiti quando lo scrittore ha raccontato che dal maggio 2013 in Turchia sono stati uccisi otto ragazzi e che l’ultimo aveva solo 15 anni , ucciso dalla Polizia mentre si stava recando ad acquistare il pane. Un lungo applauso di solidarietà e condivisione ha seguito questo racconto molto commovente.

I personaggi de “ Gli Innocenti” vivono tra passato ( l’età dell’innocenza appunto) e il presente, in perenne ricerca di una identità costretti come sono a dividersi tra due Paesi che li vede continuamente riadattare i propri codici culturali  ai due diversi contesti culturali.

Una mattinata spesa bene all’IPSIA, un Istituto  non nuovo ad esperienze ed incontri culturali.  Sempre aperto e ben disposto ad ospitare i più svariati incontri e che ha sposato questo all’istante.

Molti studenti dell’Istituto infatti sono stranieri e la traduzione che porta con sé anche tutta una tematica sull’integrazione  è sembrato un argomento davvero appropriato.

La mattinata si è chiusa con un pranzo consumato all’interno del Convitto presente nell’Istituto il cui menù non ha fatto rimpiangere quello dei migliori ristoranti.

21/05/2014





        
  



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