Noi ci siamo anche quest’anno. E voi?
Ascoli Piceno | Dai detenuti-redattori del Marino l’invito a partecipare alla Colletta Alimentare
"Come nelle due precedenti edizioni, anche per il 2013 il nostro istituto parteciperà alla giornata della colletta alimentare, fissata al 30 novembre prossimo, sia dall'interno che all'esterno. Le derrate interne le raccoglieremo attraverso la spesa settimanale. I detenuti che vorranno, potranno indicare nella lista personale i generi da donare al Banco Alimentare scrivendoci affianco: "Per la Colletta Alimentare". Queste confezioni non saranno consegnate in cella come avviene per il resto della spesa ma saranno conservate negli scatoloni che sabato mattina i responsabili del Banco verranno a ritirare. L'invito a partecipare alla raccolta interna è stato esteso anche alla sezione penale che ospita i 41 bis.
Dopo aver caricato i nostri scatoloni, i volontari della Colletta accompagneranno nel centro commerciale più vicino anche quattro nostri compagni che dedicheranno un permesso premio alla giornata di solidarietà. Muniti di pettorina e carrello della spesa, i detenuti affiancheranno per tutto il tempo gli altri volontari nelle operazioni di raccolta e stoccaggio.
Partecipare a questa iniziativa ci ha avvicinato, o riavvicinato, al problema della fame: una piaga che sta coinvolgendo fasce sempre più ampie di popolazione. E ci ha spinto a non restare a guardare ma ad approfittare di questa occasione per dare una mano concreta. Nel 2012 abbiamo raccolto diversi scatoloni di derrate e quest'anno ci proponiamo di alzare ulteriormente l'asticella della partecipazione. E non per apparire più generosi ma semplicemente perché se un pane ha donato il sorriso a una persona, raddoppiare la dose significa raddoppiare anche il nostro buonumore. Ed ecco che acquista ancora più significato il motto del Banco ripreso anche da Papa Francesco: "Condividere i bisogni per condividere il senso della vita".
La giornata della colletta alimentare è stata presentata in carcere, nella redazione di IO e CAINO, da Massimo Capriotti e Loide Di Sante. Ha colpito molto tutti l'intervento di Armando, un nostro compagno di detenzione. "Quando ero piccolo - ha raccontato Armando - una volta l'anno in Albania arrivavano i pacchi dall'Italia. C'erano vestiti e cose da mangiare che noi non avevano mai visto. Li portavano dei signori vestiti bene e profumati che noi ammiravamo molto. I miei genitori, la sera, ci invitavano sempre a pregare per i signori italiani che una volta l'anno ci portavano tutte queste belle cose in regalo. Adesso sono cresciuto, sto in carcere e ho la possibilità, nonostante tutte le difficoltà che ci sono qui dentro, di donare qualcosa a chi ne ha bisogno per vivere. E sono felice di sapere che magari là fuori c'è qualcuno che prega per me".
Vittorio Moledda
della redazione di IO e CAINO
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25/11/2013
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