Il Circolo Legambiente Ascoli Piceno, insieme al Movimento Difesa del Cittadino, ha inviato all'Amministrazione Comunale e al Presidente della Commissione Urbanistica, avv. Sergio Cinelli, una richiesta di partecipare ai lavori della Commissione Urbanistica che si terrà il prossimo martedì 29 ottobre. La richiesta fa seguito all''istanza di sospensione del PRU Carbon alla luce del recente pronunciamento dell'Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato, depositata il 25 Settembre scorso, che ha disposto il rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia dell'Unione Europea in merito alla corretta interpretazione dei principi "chi inquina paga" e del "principio di precauzione", con particolare riferimento alla responsabilità patrimoniale del proprietario di un sito contaminato, che non sia stato il responsabile dell'inquinamento.

Nel caso in cui la Corte di Giustizia UE ritenesse responsabile il proprietario del sito degli obblighi patrimoniali connessi alla bonifica e alla messa in sicurezza permanente - anche se tale proprietario non ha causato la contaminazione ambientale - la sostenibilità finanziaria del PRU Carbon ed il relativo conto economico dovrebbero essere valutati ex novo su presupposti diversi, dato che in quel caso i costi della bonifica sarebbero un presupposto dovuto per legge e non potrebbero dunque essere computati ai fini della quantificazione dell'apporto del privato all'interesse pubblico. In pratica, i costi della bonifica non potrebbero più essere considerati e conteggiati dal conto economico predisposto dalla RESTART tra i benefici per la collettività, ma sarebbero un puro e semplice obbligo di legge.

In attesa di questo pronunciamento della Corte di Giustizia dell'Unione Europea, le due Associazioni richiedono di partecipare alle prossime riunioni della Commissione Urbanistica, per poter spiegare le proprie ragioni in sede di analisi della bozza del nuovo Piano Regolatore Generale, strumento urbanistico fondamentale per la città di Ascoli Piceno, che purtroppo è stato già snaturato in tutti questi anni da tutta una serie di varianti, a partire dal Comparto Firenze, passando per via Ravenna, cui si sono aggiunte in questi ultimi tempi le varianti di Monte Rocco e di Villa Rendina, oltre alla variante prevista per il Comparto ACI - Viale Indipendenza. Su tutte queste varianti, campeggia la maxi-variante dell'Area Carbon, con i suoi 360.000 metri cubi di cemento, equivalenti a circa 1200 appartamenti per un totale di circa 4000 persone, con tutti i problemi che essa comporta. Ancora una volta l'Amministrazione Castelli, così come quella Celani che l'ha preceduta, punta tutto sul cemento e sul mattone, continuando in una politica dissennata che si illude di rilanciare l'economia estendendo a tutte le aree disponibili la pratica scellerata del consumo di suolo, senza considerare tutti gli indicatori economici che affermano il contrario, e cioè che l'economia del nostro territorio la si può rilanciare soltanto se si punta sulla riqualificazione del Centro Storico, sul turismo e sulla conservazione del nostro grande patrimonio paesaggistico, archeologico e architettonico. Con il PRU Carbon, così come è stato concepito, si rischia di perdere forse l'ultima occasione per rilanciare il nostro territorio nel segno della cultura, dell'innovazione tecnologica e del turismo.