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La compagnia del saltarello ascolano lancia il progetto “Salviamo il saltarello ascolano”

Ascoli Piceno | Diversi gli obiettivi che si propone la Compagnia.

La Compagnia del Saltarello Ascolano,nel constatare positivamente soprattutto tra i giovani, un inaspettato interesse per alcune forme espressive della tradizione popolare,come la musica e la danza, vedi ad esempio il fiorire di numerosi festival musicali un po’ ovunque, rileva che accanto a questi entusiasmi che creano moda ed interessi turistici ed economici, la tradizione reale del ballo e della musica va sempre più rarefacendosi o si è estinta nella maggior parte delle regioni, in altri casi prende la strada della rievocazione spettacolare dei gruppi folkloristici o del recente consumo folk urbano omologante. Si pone dunque la drammatica urgenza di conoscere un patrimonio culturale arcaico un tempo immenso e vivace, oggi fragile e incapace spesso di autogestirsi.

E’ per questi motivi che La Compagnia del Saltarello Ascolano lancia il progetto “Salviamo il
Saltarello Ascolano”, ed in questo ambito, insieme all’Associazione Taranta di Firenze, la più grande scuola di Etnocoreologia italiana avvia la prima edizione di “Marche in Ballo-Balli di Marca” Laboratorio didattico e Scuola di formazione sui balli tradizionali marchigiani ed italiani dedicato al Saltarello Marchigiano, che come primo evento in assoluto di tal genere, vuole mettere in risalto l’importanza culturale della danza nella società tradizionale marchigiana e la ricchezza e varietà dei repertori.

Questo progetto si pone i seguenti obiettivi:

avviare una conoscenza demo-etno-antropologica più profonda della società tradizionale e dei contesti rituali entro cui emergono gli eventi coreo-musicali anticipando l’eventuale moda saltarellara che potrebbe avvenire con l’invasione della cosiddetta “pizzica” di cui si hanno già le prime avvisaglie.

utilizzare l’esperienza di studiosi e ricercatori per apprendere saperi e pratiche coreutiche e poterle riutilizzare a fini didattici e aggregativi

porsi la complessa questione del futuro di tali espressioni, della loro decontestualizzazione dall’ambito rurale a quello urbano e dei possibili nuovi sincretismi che non disturbino o snaturino le tradizioni locali.

I docenti insegneranno i balli nella forma tradizionale originaria, così come sono stati osservati e documentati durante la ricerca etnocoreutica (dal 1979 ad oggi). I balli e i contesti culturali di provenienza saranno analizzati anche sotto l’aspetto storico e socio-antropologico; la citazione di fonti storiche e di una bibliografia specifica di riferimento permetteranno agli allievi di approfondire sul piano teorico la dimensione culturale dei balli appresi. Le conferenze che accompagneranno le lezioni pratiche riguarderanno le discipline di Antropologia della danza e Storia della danza etnica e saranno condotte dal Prof. Pino Gala. Nella tecnica saranno adoperate solo registrazioni sonore di musiche raccolte sul campo da anziani suonatori, così come saranno visionati documentari video sui balli e sulle tradizioni studiate. Il corso è indirizzato ad un numero di partecipanti non superiore a 30 che abbiano adeguate capacità motorie per poter apprendere ed eseguire correttamente passi e coreografie.

Il Prof. Giuseppe Michele Gala, etnocoreologo e antropologo della danza, è docente di Antropologia Culturale presso il Dipartimento di Arte e Spettacolo dell'Università di Firenze (sezione staccata di Prato). Dal 2001-02 insegna “Funzioni rituali e coreutiche della musica etnica” nel corso di laurea di Etnomusicologia presso il Conservatorio “Pollini” di Padova.

La sua intensa ricerca sul campo in quasi tutte le regioni italiane ha permesso di documentare audiovisivamente oltre 500 esempi di balli popolari, spesso ancora sconosciuti, sia in occasioni rituali che in vitro. Il materiale raccolto costituisce gran parte dell’Archivio di Documentazione Etnocoreutica, che è attualmente la più vasta raccolta esistente di documenti etnografici (oltre 600 ore di registrazioni audio su cassetta, bobina e DAT, oltre 500 ore di film in Super 8 mm e video VHS, Super VHS, DV, DVCAM, migliaia di foto, dia), iconografici e bibliografici sulla danza popolare italiana.

Ha partecipato, spesso ideando e organizzandoli, a tutti i convegni tenutisi in Italia negli ultimi decenni sulla danza popolare [Roma 1981, Prato (FI) 1983, Penna Sant’Andrea (TE) 1988, Penna Sant’Andrea (TE) 1991, Codroipo (UD) 1995, Sorgono (NU) 1997, Montemarano 1999]. Dal 1980 tiene corsi didattici teorici e tecnici di danza popolare in molti centri italiani ed esteri (USA e Francia) e conduce corsi di formazione per insegnanti di ogni ordine di scuola. Nel 1984 ha condotto un corso di aggiornamento presso l’Accademia Nazionale di Danza di Roma. Ha tenuto cicli di lezioni di Etnocoreologia, Storia e Antropologia del danza etnica italiana nei Conservatori di Musica di Rovigo, Padova e Firenze.

Nel 1987 ha fondato l’Ass. Cult. “Taranta” di cui è presidente. Nel 1990 ha avviato la pubblicazione dei “Quaderni della Taranta”, una collana di volumi sull’etnocoreologia italiana. Nel 1990 ha fondato “Choreola”, la prima rivista di studi sulla danza popolare italiana, di cui è il direttore. Nel 1991 ha fondato la nuova collana discografica sui balli tradizionali italiani “Ethnica”, curandone direttamente la pubblicazione di 17 compact disc di musica tradizionale autentica con testi, registrazioni sonore e foto tratti dalle proprie ricerche.

Il corso è articolato in tre incontri di fine settimana con 6 ore di lezione ciascuno: 3-4 Marzo:”La Saltarella e altri balli del Teramano e della Laga”; 14-15 Aprile: “Il Saltarello del Piceno(Valle del Tronto”); 5-6 Maggio:” Il Saltarello e altri balli marchigiani del fermano”
Essi si svolgeranno ad Ascoli Piceno presso la Casa Albergo F: Ferrucci in via B.Tucci,3.

Per iscrizioni ed informazioni: Carlo Cruciani tel. 3200827818- info@saltarello.org

03/02/2007





        
  



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