Certamente nessuno, in casa Centobuchi, si aspettava la sconfitta dalla trasferta di Cattolica, fanalino di coda del girone F di serie D.

In settimana c’era stato il cambio della guida dei bianco celeste per dare una scossa all’ambiente, ed il nuovo tecnico, pur portando nuovo entusiasmo, non è riuscito a conquistare quella vittoria che manca al Centobuchi dal lontano 26 novembre.

C’è stata la gioia del gol realizzato, che mancava dal 3 dicembre, ma che è durata solo pochi secondi perché mentre ancora si gioiva i padroni di casa riequilibrava le sorti e poi finalizzava a tempo scaduto una rete viziata da un fallo subito da Corradetti.

Il grande rammarico, l’amarezza del neo tecnico Sestilio Marocchi dopo la sfortunata gara di Cattolica la dice lunga. “Sono costretto a puntare l’indice sulla valutazione di un fallo che a mio parere e quello dei miei giocatori doveva essere fischiato a nostro favore, l’arbitro invece è stato di parere opposto e da quella situazione è arrivata la palla gol e che ci costringe a mandare giù una sconfitta immeritata.

La mia squadra ha avuto per gran parte del tempo il pallino del gioco, anche se in quel campo ridotto veramente male era problematico giocare. Già il pari ci stava stretto, abbiamo giocato quasi sempre in avanti se non nelle prima fasi della gara. Ma, ormai è andata così, lasciamo perdere e ci dobbiamo rimboccare le maniche subito, perché già domenica avremmo ospite un avversario molto insidioso, la Sangiustese ”.

Domenica ci sarà il rientro, dopo la scontata squalifica, di capitan Simoni e di Adamoli, così il neo allenatore avrà a disposizione tutta la rosa al completo anche se Corradetti non si è potuto allenare essendo influenzato.

Nell’ambiente si respira molta tranquillità, nonostante che la posizione del Centobuchi in classifica si è fatta veramente critica. I ragazzi lavorano sodo e si pensa ad una ripartenza immediata con una buona dose di ottimismo.

Il presidente Claudio Marocchi che ha fatto visita alla squadra durante la ripresa degli allenamenti ha parlato di umiltà che deve essere la base di partenza per nuovi traguardi.