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I Diritti (del Potere) ed i Doveri (dei Cittadini)

Ascoli Piceno | Senza essere né statisti né economisti, tutti sappiamo, dopo aver visto le pensioni di gennaio e febbraio, cosa ci aspetta con le addizionali IRPEF.

di Giuseppe Orsini*


I politici – intendo il Potere – pontificano di stipendi attuali e di pensioni future.
Quasi mai parlano delle pensioni attuali. Salvo definirle “pensioni d’oro”. Le nostre.
Tacendo sui loro “vitalizi”, cumulabili ed esentasse o quasi.
Senza essere né statisti né economisti, tutti sappiamo, dopo aver visto le pensioni di gennaio e febbraio, cosa ci aspetta con le addizionali IRPEF.
A Roma passano dal 2 al 5‰. Più 150%. Altrove, l’aumento sarà minore.
Salvo lodevoli eccezioni. Vedi Milano, ad esempio.
Non basta. A fine 2006 sono aumentate le tariffe autostradali e ferroviarie.
Gennaio 2007: ticket perfino sul Pronto Soccorso, nuove aliquote Irpef, aumento canone Rai e bollo auto, ecc.

Chicche di cui nessuno parla.
Anche i vecchi Bot ora pagano il 20%. Le pensioni di reversibilità degli statali sono state decurtate di circa 100 euro. Anche se – pare – la situazione verrà sanata.
Il 12 maggio 2006 il Ministro Landolfi (Governo Berlusconi) abolì l’affrancatura normale da 0,45 €. Ora esiste solo la “Prioritaria” (0,60 €): aumento del 33,3%. Sono state eliminate le tariffe agevolate (cartoline), con aumenti di oltre il 50%.
L’abolizione del francobollo ordinario mi ricorda quanto accaduto cinquanta anni fa.
Nel giugno 1956 le Ferrovie dello Stato eliminarono la terza classe.
O, meglio, venne abolito il biglietto di terza classe, non i vagoni.
Insomma, prezzo di seconda, ma vagone di terza! Come per i francobolli.
Per chi è in pensione dai tempi della lira, l’assegno si è più che dimezzata.
Dopo quasi 40 anni di contributi versati all’Inps sono andato in pensione nel 1998 come dirigente con una pensione adeguata. Nel 2002 ogni prezzo tra le 1.000 e le 2.000 lire è scivolato ad 1 euro (1.936,27 lire). Comprese molte tariffe pubbliche.
L’ATAC (Comune di Roma), ha arrotondato il prezzo del biglietto da 1.500 lire a 0,77 euro, ad 1 euro: più 30% circa. Altrettanto è avvenuto per giornali, pizze, ecc.
Conclusione: nel 2002/2003 la mia pensione ha perso il 30% del suo valore.
Le pensioni più basse hanno perso almeno il 50%. Una nota Codacons lo conferma. L’inflazione reale in 9 anni si è mangiato un altro 24%. Insomma, la mia ottima pensione in lire, ha perso almeno il 54%. In 9 anni.
Per giunta, nel 2007 ad un aumento lordo di poco più di 100 euro al mese, la pensione netta è diminuita di dieci euro. Causa IRPEF e prima delle addizionali locali.. Certe pensioni le chiamano “d’oro”. Ma 5.000 euro mensili lorde diventano 3.350 euro netti. Poco più di 1.100 euro netto per ciascuna delle tre persona (di cui una disabile) di un nucleo familiare monoreddito. Come sarà il futuro? Il pensionato può solo prendere atto del calo del potere d’acquisto della pensione. Ecco la “felicità” promessa dal “cattolico adulto” fautore dei PACS (“Dico”, pardon!). E pretende di rilanciare l’economia! Immiserendo e deprimendo i cittadini. Invece di dare Lauree honoris causa ai nostri governanti, le Università (a cominciare dalla Cattolica di Milano), facciano loro qualche lezione sulla economia. Gratis.

C’è pensione e pensione. Per noi occorrono decenni di lavoro e contributi. Per i parlamentari bastano 5 anni. Anzi, due anni e mezzo. Con due legislature (dieci anni) la pensione è arrivata addirittura 50 anni per chi è stato eletto prima del 2001: vedi l’inchiesta dell'Espresso dell’8 febbraio 2007. I parlamentari in pensione sono quasi 3.500 e percepiscono tra 3.108 e 9.947 euro al mese. Spesso da sommare ad altre pensioni di magistrato, professore, giornalista, ecc. O ad altri emulamenti di sottosegretario (es.: Alfonso Gianni, Rifondazione Comunista, 56 anni, ogni mese somma i 15.000 euro da sottosegretario ai 6.600 euro di pensione), di sindaco (Walter Veltroni, DS, 51 anni, ogni mese somma 5.500 euro netti da sindaco di Roma a 9.014 euro di pensione e Rosa Russo Jervolino, Margherita, che somma 5.500 euro netti come sindaco di Napoli a 9.947 euro di pensione), ecc. Il vitalizio dei parlamentari aumenta con le indennità dei colleghi in carica. E’ appena capitato con decorrenza da gennaio 2006. Ne fruiscono o ne fruiranno gli stessi che vanno in lacrime ai funerali dei troppi Filippo Raciti le cui Vedove ed i cui Orfani forse avranno complessivamente 500 euro al mese. Chissà se e chissà quando. Ovvio poi che altre vedove di poliziotti nel Duomo di Catania gridino: “Cacciateli fuori” (i ministri). E che i Poliziotti gridino loro: “Buffoni”. (da Libero del 6 febbraio 2007).

Chi si illudono di rappresentare chi è al Potere? Almeno non ci facciano la morale!
P.S. – Chicca finale. Il Ministro dell’Economia Tommaso Padoa Schioppa percepisce dalla Banca d’Italia una pensione lorda di 218.222,14 euro. Netto: 131.206,07 euro. (da il Giornale del 10-02-07). Aggiungendo lo stipendio da ministro, Oltre 400.000 euro l’anno. Lordi.

*segretarionazionale@movimentoelia.org

12/02/2007





        
  



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