Teramo-Samb nel segno di Cocciante. Da “Bella senz’anima” a “Margherita”, anzi “Margarita”. Nel primo tempo una Samb bella. Gioca bene, è fluida, fa perdere la testa ad un Teramo in cerca di riscatto e di profumo di alta classifica ma gli manca l’anima cioè il guizzo per mettere la palla in rete, l’invenzione che dà scacco matto alla difesa avversaria. Il lampo di genio invece lo trova al 21° della ripresa con Carlini proprio quando è in fase calante e la squadra di casa comincia a dare segni di risveglio.

Un colpaccio per i bincorossi teramani. Tanto che Cascione perde le staffe e si fa espellere. Con gli avversari in dieci sembra fatta. Solo una maledetta ingenuità potrebbe toglierci i tre punti. Manco a dirlo a dieci minuti dal temine cominciano le prima sbavature messe in evidenza dall’agonismo del Teramo e dalla bolgia creata dal “caliente” pubblico casalingo. Ed eccola l’ingenuità. Proprio Esposito fa il fallo al limite dell’area che non ci voleva. E qui Margarita é… bello…Margarita è bravo, Margarita insomma con un tiro a giro di quelli alla Maradona lascia di sasso Consigli e pareggia.

In fondo non è quello che volevamo? Ugolotti alla vigilia avrebbe messo pure cento firme nell’eventuale patto con il diavolo che gli garantisse un pareggio. Però certe volte la realtà supera i sogni e allora è lì a mordersi i gomiti perchè i suoi giovani leoni non sono riusciti a gestire bene un gol fatto a metà della ripresa con l’aggiunta del il vantaggio di giocare con un uomo in più. Certo avendo in mezzo al campo un paio di vecchi marpioni questo, probabilmente (per nel calcio l’imprevisto e sempre dietro l’angolo), non sarebbe accaduto. E così buttiamo al vento due punti da mettere in cascina per i momenti di difficoltà.

Pazienza, consoliamoci con il fatto che la squadra sta crescendo. Ha acquisito una certa sicurezza nel gestire la palla nei momenti meno concitati della gara, non ha timori riverenziali verso squadre più quotate. Ora deve imparare ad allungare il periodo di gioco tonico ed ad alto ritmo. Ovviamente giocare bene un tempo solo non basta. Deve acquisire un certa personalità e imparare a gestire la palla anche nei moneti caldi .

Non si possono buttare al vento punti preziosi,perché il campionato e lungo e difficile e nei momenti difficili occorrerà , ad una squadra giovane, avere un certo margine di vantaggio dalle zone a luce rosse, per non perdere il controllo della situazione e soprattutto la concentrazione. Perché i momenti difficili arriveranno e se questi giovincelli non mettono fieno in cascina nei tempi buoni e non maturano in fretta si fa presto ad essere risucchiato nella palude della zona retrocessione.

Sto facendo la solita Cassandra? No, l’esperienza dice che non bisogna cullarsi sugli allori. E se una buona e convincente prestazione non frutta il dovuto vuol dire che c’è ancora molto da lavorare. Però anch’io voglio dare una pennellata di azzurro alla prestazione odierna di questa Samb facendo una notazione positiva sulla difesa. A parte l’ingenuità di Esposito,ha retto bene l’urto del duo Myrtaj-Luiso poi alla fine sostituiti per disperazione da Gavetta. Ovviamente la buona prestazione è anche dovuta all’aiuto dell’ottimo filtro del centrocampo.

Ed il caso anche di aggiungere che anche il campo, abbastanza stretto, ha dato una mano alla squadra a mantenere le giuste distanze tra i reparti. Però in fin dei conti possiamo senza meno dire questa difesa,con il centrocampo, ha fornito una prova rassicurante per il futuro.

Piccolo neo per la perdita dell’imbattibilità della difesa che comunque ha superato i 460 minuti. Disappunto bilanciato dal gusto di aver raggiunto il quinto risultato utile consecutivo. Segno di una Samb in crescita. Visto che qualche bocciolo comincia a spuntare mi posso sbilanciare con il mio “Se sono rose fioriranno”.