Insegnare ed apprendere lItaliano lingua seconda
San Benedetto del Tronto | Il corso, di primo livello, offre conoscenze e strumenti di base a tutti i docenti che desiderano avvicinarsi alle complesse problematiche dellinsegnamento dellitaliano agli alunni stranieri.
di ANTONIO DE SIGNORIBUS
“Insegnare ed apprendere l’Italiano lingua seconda” è il titolo del corso di formazione, promosso dalla rete “ARCOBALENO” presso l’Istituto Alberghiero di San Benedetto del Tronto.
Hanno partecipato docenti della scuola primaria e secondaria di tutta la regione.
Il Corso è stato tenuto da esperti di linguistica, glottodidattica ed educazione interculturale dell’ équipe di formazione della Fondazione ISMU.
L’ISMU (Iniziative e Studi sulla Multietnicità) ha sede a Milano e opera dal 1991 a livello nazionale e internazionale promuovendo studi, ricerche e formazione nei diversi ambiti riguardanti le migrazioni e le diversità culturali.
Il corso, di primo livello, offre conoscenze e strumenti di base a tutti i docenti che desiderano avvicinarsi alle complesse problematiche dell’insegnamento dell’italiano agli alunni stranieri.
“’ARCOBALENO’ è un progetto pensato per il successo formativo degli studenti stranieri nella scuola secondaria, il protocollo d’intesa è stato firmato il 31 maggio 2005 da 14 Istituti scolastici della Regione Marche che vede la presenza di tutte le province. Oggi gli Istituti in rete sono 21. Responsabile regionale della Rete è il Dirigente Scolastico del Liceo Scientifico di Jesi Prof.ssa Bruna Aguzzi e in ciascuna provincia sono stati individuati coordinatori provinciali, come precisato nell’accordo di rete”. Riferisce la Prof.ssa Giancarla Perotti Animatrice/tutor regionale del Progetto: <<Nello scorso anno scolastico la rete “Arcobaleno” dopo diversi seminari tenuti da esperti dell’Università Cà Foscari di Venezia, ha prodotto e valicato il Protocollo di Accoglienza per alunni stranieri e messo a disposizione di tutti gli istituti scolastici marchigiani>>.
Con quali enti il Progetto “ARCOBALENO” è entrato in rete?
<<È stata praticata la rete intra-istituzionale, quindi le buone pratiche e i relativi modelli sono stati inseriti nel sito www.retearcobaleno.it e condiviso tra le varie istituzioni scolastiche facenti parte del progetto, ma anche tra quelle non in rete.
Molto interessante è stata l’esperienza presentata dalla Dirigente Scolastica Carla Sagretti nell’ultima riunione di ARCONALENO rivolta agli alunni stranieri. In sintesi con una piattaforma di teleconferenza del tipo uno-molti, cioè che è in grado di mettere in comunicazione attraverso il video e la voce cinque stanze poste a distanza qualsiasi tra loro, utilizzando INTERNET.
La particolarità di tale software è il fatto di mettere a disposizione una lavagna interattiva digitale, quindi visibile su tutti i computer in modo sincronizzato, modificabile attraverso l’utilizzo da parte del docente di una comune tavoletta grafica per computer. In questo modo tutti gli utenti hanno la possibilità di vedere tali modifiche in tempo reale sui loro monitor, di colloquiare con il docente il quale, a sua volta, dispone di un sistema molto intuitivo (la tavoletta grafica, l’analogo del foglio di carta e penna in ambito digitale) e quindi di facile fruizione. Questo ha consentito, ad esempio, l’utilizzo di insegnanti stranieri (docente indiano di matematica che spiega la matematica in inglese) quali mediatori culturali di sicuro effetto per degli alunni indiani.
Il software per le cinque postazioni è acquistabile on line dal sito www.marratech.com. Il progetto ha attivato anche una rete inter-istituzionale cioè tra gli enti (province, comuni), le associazioni e vari organismi>>.
Cosa significa Italiano lingua seconda e perché agli insegnanti vengono richieste nuove competenze professionali?
Abbiamo rivolto queste domande alla dott. Mara Clementi della Fondazione ISMU, che ha aperto il corso di formazione.
<<Una lingua seconda è la nuova lingua che uno straniero si trova ad apprendere nel paese di immigrazione. Il suo apprendimento procede diversamente da quello della lingua madre, o lingua 1, ed è diverso anche dall’apprendimento di una lingua straniera che si studia a scuola.
Chi si trova ad insegnare ad alunni provenienti da altre lingue e culture deve innanzitutto comprendere la complessità dei meccanismi non solo linguistici che si mettono in atto nella nuova situazione e lo stretto legame fra lingua, cultura e identità. L’apprendimento di una lingua seconda è un processo legato oltre che alle competenze linguistiche e comunicative già acquisite nella lingua madre, anche ai conflitti che un ragazzo straniero vive nel difficile cammino di costruzione di una nuova identità a cavallo fra due lingue e culture.
Agli alunni stranieri mancano le parole della nuova lingua per comunicare quello che già sanno, e per far capire lo sforzo da loro messo in atto per affrontare le trasformazioni radicali nella loro vita scolastica e sociale. Agli insegnanti occorrono dunque nuovi strumenti e competenze professionali per far emergere i saperi e le abilità di cui gli alunni sono portatori e per capire a fondo sia lo spaesamento che i diversi bisogni di ogni alunno straniero.
Premessa necessaria per ogni intervento pedagogico e didattico consapevole ed efficace>>.
Qual è oggi la sfida della scuola italiana di fronte alla crescente presenza degli alunni stranieri?
<<La presenza degli stranieri nelle scuole viene ancora, molto spesso, vissuta solo come problema. Occorre uscire dalla gestione dell’emergenza e favorire una cultura di scuola rivolta alla mondialità. Occorre progettare, non solo nelle scuole, ma in ogni ambito sociale, affinché le persone provenienti da altri paesi possano avere pari opportunità per esprimersi ed interagire. Solo così possono avvenire gli scambi e le relazioni interculturali che diventano ricchezza per tutti>>.
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20/11/2006
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