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Discarica di Campolungo: un’emergenza non più rinviabile

Ascoli Piceno | Sul comune di Ascoli e sull’Italia pende il rischio di una sanzione forfetaria pari a 9 milioni 920 mila euro ed giornaliera di 300 mila euro.

Gli assessori Marcaccio e Canzian

La situazione della discarica di Campolungo potrebbe diventare “esplosiva”. Se infatti, entro poche settimane, non verrà assicurata la copertura finanziaria di 500 mila euro indispensabile per l’avvio del secondo lotto dell’intervento di messa in sicurezza del sito, si rischia concretamente una sentenza di condanna da parte della Corte di Giustizia Europea che infliggerebbe allo Stato Italiano e, in ultima analisi, al Comune di Ascoli Piceno una sanzione forfetaria pari a 9 milioni 920 mila euro ed una sanzione giornaliera di 300 mila euro.

L’allarme è stato lanciato stamane, nel corso di una conferenza stampa, dagli assessori provinciali all’Ambiente Massimo Marcaccio e all’Urbanistica Antonio Canzian che hanno ricostruito la complessa vicenda e illustrato il ruolo e l’attività dell’Amministrazione provinciale che si è prodigata, a fianco degli altri enti del territorio, per risolvere questa straordinaria emergenza esclusivamente per la spiccata sensibilità ambientale e non per obblighi derivanti dalla normativa.

Infatti sia il “Decreto Ronchi” sia il D.M. 471/99 (regolamento per la politica dei siti inquinanti), non prevedono alcuna competenza specifica o responsabilità di sorta della Provincia per le procedure di bonifica. Nonostante ciò, già dal 2001, l’Amministrazione provinciale aveva impegnato ingenti risorse, quasi 1 miliardo e mezzo di vecchie lire, per concorre al cofinanziamento degli interventi di bonifica.

“Siamo molto preoccupati per l’incalcolabile danno d’immagine, prima ancora che degli ingenti oneri economici, che subirebbe il nostro territorio e la città di Ascoli Piceno (candidata a far parte al Patrimonio dell’Unesco), se si giungesse alla sentenza di condanna, un evento che costituirebbe un fatto unico e senza precedenti a livello nazionale ed europeo – hanno dichiarato gli assessori Marcaccio e Canzian – pertanto occorre con urgenza reperire la somma di 500 mila euro per l’avvio dei lavori”.

“Fin dal 2001 – hanno sottolineato i due assessori - l’Amministrazione provinciale ha considerato la questione della discarica di Campolungo un’emergenza ambientale prioritaria, impegnando per questa problematica, nell’agosto del 2002, la somma di 425 mila euro, a cui si è aggiunta nel dicembre dello stesso anno la somma di 300 mila euro per i primi interventi di bonifica della discarica in aggiunta al cofinanziamento comunitario. Pertanto la somma complessivamente assegnata al Comune di Ascoli Piceno è stata di 725 mila euro, ossia la metà dell’importo ritenuto necessario di circa 3 miliardi di vecchie lire dell’ipotesi progettuale elaborata dal Comune di Ascoli nel 1998. Le somme sono state impegnate ben 3 anni prima della sentenza della Corte Europea del 16 dicembre 2004, il comportamento della Provincia quindi denota non solo una responsabile applicazione del principio di sussidiarietà tra gli enti, ma anche lungimiranza nella volontà di individuare proposte progettuali in grado di prevenire le sanzioni europee. D’altra parte la Provincia di Ascoli ha approvato il Piano di Gestione dei rifiuti urbani, entrato in vigore nel 2003, che prevedeva la costituzione dell’A.T.O. (Ambito Territoriale Omogeneo), il soggetto che avrebbe dovuto affrontare tutta la questione del ciclo di gestione dei rifiuti urbani, comprese l’individuazione, il finanziamento e la realizzazione su discariche dimesse come quella di Campolungo – con rammarico hanno infine ricordato Marcaccio e Canzian – non si è strutturato malgrado la Provincia abbia convocato la riunione costitutiva per ben sei volte”.

18/10/2006





        
  



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