Secondo una stima del Sole 24 ore la manovra finanziaria per il 2007 attualmente al vaglio della Camera costerà alle province marchigiane qualcosa come 13 milioni di euro. E’ questo, secondo il quotidiano economico, l’ammontare  delle minori disponibilità per  le amministrazioni provinciali di Ascoli, Macerata, Ancona e Pesaro dovute alla rimodulazione del patto di stabilità.

Questo il dettaglio delle contrazioni di spesa distinto per territori: Ascoli – 5.784.000 euro, Pesaro – 3.081.000 euro, Ancona – 2.348.000 euro, Macerata – 1.824.000 euro.

Si tratta di un grave colpo alle finanze provinciali che, peraltro, presentano bilanci già tradizionalmente afflitti da una particolare rigidità e da una ridotta agibilità impositiva.

Mi sembra davvero anomalo che i Presidente delle nostre quattro province, di fronte ad una prospettiva finanziaria così inquietante per gli enti che governano, stiano al contrario serbando il più assoluto silenzio. Eppure l’anno scorso - quando governava il centro-destra - Rossi  Ucchielli, Silenzi e Giancarli per protestare contro una finanziaria certamente meno gravosa per le autonomie locali, si armarono di fascia e convocarono consigli aperti, sit in e stati di agitazione vari.

Un po’ come Spacca il quale, noncurante del taglio di 100 miliardi di vecchie lire a carico della Regione, si dice comunque soddisfatto della Finanziaria. Oppure come l’UNCEM: l’Unione delle Comunità Montane che l’anno scorso - per una mezza dichiarazione dell’allora sottosegretario alle infrastrutture Moffa – marciarono furenti su Roma a reclamare i propri diritti mentre oggi, nonostante il drastico ridimensionamento imposto da Prodi, latitano dal dibattito politico.

Morale della favola: quando i tagli vengono da destra si strepita mentre se vengono imposti dalla sinistra si tace. Ai cittadini marchigiani, che pagheranno il prezzo dell’ipocrisia dei propri rappresentanti istituzionali, il diritto di giudicare simili comportamenti.

*consigliere regionale AN