Assoluto equilibrio. Come era stato alle Ammministrative 2004, in cui Giovanni Martinelli, candidato del centrodestra, era diventato sindaco con appena 130 voti di vantaggio, anche alle politiche 2006 si conferma una città esattamente divisa tra i due schieramenti politici. A spuntarla è ancora una volta uno schieramento di centrodestra, sempre con un vantaggio estremamente leggero.

Al Senato, 5.011 i voti per la Cdl contro i 4.846 dell’Unione, equivalenti ad un 50.84% contro 49.16%. Tra i partiti, Alternativa sociale 0.44%, An 18.28%, Lega 0.71%, Forza Italia 21.74%, Ecologisti 0.15%, No Euro 0.24%, Udc 7.26%, Fiamma tricolore 0.83%. Nel centrosinistra, i Ds si fermano al 23.69%, Rifondazione 7.75%, Udeur 0.91%, Verdi-Pdci-Consumatori 3.09%, Italia dei valori 2.53%, Rosa nel pugno 0.87%, Margherita 8.95%, Pensionati 0.68%, Repubblicani europei 0.69%.

Alla Camera, ancora più assottigliato il distacco, di soli 48 voti, 5.453 per la Cdl contro i 5.405 dell’Unione. Tra le liste, nel centrodestra primeggia Forza Italia con il 21.28%, seguito da An con il 18.36%, Udc con 7.14%, Dc-Psi 0.86%, Lega 0.84%, Fiamma tricolore 0.85%, EAcologisti 0.21%, Mussolini 0.48%, No Euro 0.20%. Nel centrosinistra, l’Ulivo arriva al 36.70%: segue Rifondazione con il 4.99%, Comunisti italiani al 2.62%, Italia dei valori 1.84%, Verdi 1.22%, Rosa nel pugno 1.13%, Udeur 0.74%, Pensionati 0.54%.

Numeri che raccontano di una città che ormai sembra essersi assestata su una parità quasi perfetta tra i due schieramenti.