Una batosta. A Porto Sant’Elpidio, inutile usare mezzi termini, la sconfitta subita dal centrosinistra è netta. Non tanto per i numeri, che evidenziano un sostanziale equilibrio, con il centrodestra in vantaggio di poche centinaia di voti. Ma considerando un comune dalla storia di sinistra, con un Amministrazione capace tre anni fa di conquistare un 73% di consensi che la collocava tra le vittorie più schiaccianti in tutto il Paese, i numeri diventano impietosi.

Alla Camera, Alternativa sociale si ferma allo 0.57%, l’Udc al 6.12%, An al 17.12%, No Euro allo 0.14%, la Lega allo 0.86%, Dc Psi allo 0.88%, Ecologisti allo 0.19%, Fiamma tricolore allo 0.89%, Forza Italia al 24.56%. Il totale è quindi sul 51.33%. Nel centrosinistra, l’Ulivo va al 34.37%, la Rosa nel pugno all’1.61%, l’Italia dei valori all’1.90%, Rifondazione 5.37%, Udeur 0.47%, Verdi 1.67%, Pensionati 0.67%, Comunisti italiani 2.53%.

Al Senato, Alternativa sociale 0.50%, Alleanza Nazionale 17.02%, Lega 0.78%, Dc Psi 0.95%, Forza Italia 25.35%, Ecologisti 0.20%, No Euro 0.17%, Udc 6.02%, Pri 0.48%, Fiamma tricolore 0.70%. A sinistra, i Ds conquistano il 23.51% dei voti, Rifondazione il 7.30%, l’Udeur 0.53%, Verdi Pdci e Consumatori 4.07%, Italia dei valori 2.80%, Rosa nel pugno 1.35%, Margherita 6.84%, Pensionati 0.92%, Repubblicani europei 0.52.

Complessivamente, la Casa delle libertà guadagna un 52.17%, contro il 47.83%. Ed a questo punto, con tutte le doverose distinzioni tra elezioni nazionali e politica locale, di certo resta un risultato negativo su cui il centrosinistra elpidiense dovrà interrogarsi.