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Offida perderà anche la POTES? "Il Circolo" pronto ad opporsi.

Offida | Da mercoledì né medico né infermiere a disposizione. Cittadinanza proccupata e opposizione all'attacco.

Le voci si rinccorrono ma sembra certo che da mercoledì prossimo la Potes (postazione territoriale di emergenza), unico presidio sanitario rimasto ad Offida dopo la chiusura dell'Ospedale, non disporrà più di medico ed infermieri.

A sostituirli saranno solamente un autista e un volontario. La notizia ha colto di sorpresa tutti i cittadini che, dopo il lento smantellamento delle strutture sanitarie locali, si erano rassegnati ad avere almeno un pronto soccorso, operante anche a beneficio dei territori limitrofi della media ed alta collina.

La prima iniziativa per ostacolare questa scelta politico-amministrativa è del consigliere regionale dell’Udc Luigi Viventi che, attraverso una interrogazione, chiederà a Spacca se «non si ritiene rischioso per la salute dei cittadini dequalificare in questa maniera un servizio tanto importante» e «se tale ridimensionamento viene effetuato a carattere temporaneo, dovuto a carenze momentanmee di personale, oppure consiste in una sperimentazione messa in campo per arrivare ad una situazione definitva».

Il gruppo consigliare di centro-destra "Il Circolo" è impegnato a sensibilizzare del serio problema tutti i cittadini e, in una nota, precisa "stiamo raccogliendo tutte le informazioni necessarie sul caso. Abbiamo interessato molti politici affinchè mercoledì  prossimo non sia un'altra data da ascrivere al lungo processo di smembraento ed agonia di tutti i servizi di base che invece una cittadina come Offida meriterebbe avere".

"Ci opporremo con ogni mezzo a questo ulteriore sopruso promuovendo ogni azione ed intervento possibile per impedire la chiusura del Potes. Chiederemo all'attuale Amministrazione Comunale di prendere una netta posizione e unirsi alla nostra battaglia che intende tutelare sia i diritti degli offidani che di chi opera nella struttura assistenziale".

"Lasciare in mano un servizio d'emergenza sanitaria a figure non professionali - conclude la nota de "Il Circolo" - significa giocare sulla pelle dei cittadini. Domani avremo notizie sufficienti per inidirizzare la nostra azione nelle opportune sedi e, se del caso, agire anche in sede penale".

 

18/09/2005





        
  



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