Pubblico delle grandi occasioni per la cerimonia commemorativa in ricordo del partigiano Adriano Cinelli, organizzata dalla Provincia di Ascoli Piceno in collaborazione con il Comune, con l’A.N.P.I. e con l’Istituto Provinciale per la storia del movimento di liberazione nelle Marche di Ascoli Piceno.

Presenti ieri nella sala del Consiglio Provinciale, oltre al padrone di casa Vice Presidente della Provincia Mandozzi, al Vice Presidente della Giunta Regionale Marche Agostini e al Sindaco di Ascoli l’ing. Celani che sono intervenuti al dibattito, gli Assessori Provinciali Maroni, Canzian e Gobbi e il presidente della Commissione provinciale Infrastrutture Colonnella.

Piergiorgio Cinì e Argeo Polloni sono stati i protagonisti del recital di apertura della manifestazione “Un giovane per la libertà”, profondamente riflessiva e commovente a tratti, che ha ricevuto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica. Durante il recital l’attore e il musicista hanno ravvivato la memoria dei fatti legati alla resistenza – italiana e ascolana – attraverso letture alternate a canzoni partigiane e hanno riportato alla luce gli eventi legati al sacrificio del giovane Adriano Cinelli che, appena diciassettenne, può essere a ragione considerato la prima vittima tra le file dei partigiani.

Sono seguiti i saluti della autorità e quindi l’intervento del prof. Costantino Di Sante, Presidente dell’Istituto Provinciale per la Storia del Movimento di Liberazione nelle Marche di Ascoli Piceno che ha parlato del rapporto tra i giovani e la resistenza, e le testimonianze di Emidio Cinelli, nipote di Adriano, e di Tito Alessandrini, Presidente del Comitato Provinciale A.N.P.I.

“Adriano Cinelli sognava di cambiare il mondo – spiega il prof. Di Sante – il nostro compito ora è non affievolire la memoria del sacrificio di tanti giovani che hanno donato all’Italia 60 anni di democrazia e libertà”.

“Lo scopo dell’odierna manifestazione, che cade nel 62° anniversario del morte di Adriano – sottolinea Emidio Cinelli – e fortemente voluta dalla mia famiglia e da tutte le famiglie dei parenti dei caduti, è proprio quello di riaffermare i valori della resistenza”. Valori che si stanno perdendo, ma che costituiscono – come ha affermato il Sindaco – il patrimonio dei cittadini di Ascoli, fregiata nel 2001 della medaglia d’oro al valore partigiano.