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“Uniti. Per Vincere. Per Governare”. Riflessioni sulle primarie e sulla politica italiana

Ascoli Piceno | Un centro sinistra coeso per dimostrare ai cittadini l’integrità morale e sociale di una forza di governo che guarda alla meritocrazia, all’onesta, alla solidarietà e al lavoro come fondamenti di una società civile

di Federico Biondi


Il dibattito “Uniti. Per Vincere. Per Governare” organizzato dai Democratici di Sinistra in occasione del 4° giorno della festa dell’Unità affronta il tema delle primarie, elezioni che coinvolgeranno gli elettori di centro sinistra ad esprimere la preferenza per il candidato che concorrerà a divenire il 1° Ministro dello Stato Italiano. Tra i più blasonati concorrenti alla investitura più partitica che popolare sono Prodi, Bertinotti e Mastella. All’Europarlamentare Luciana Sbarbati di fatto non piacciono le primarie, aprono delle iatture all’interno dello schieramento molto difficilmente ricompattabili, inoltre è convinta che con le primarie il centro sinistra abbia delapidato la schiacciante vittoria politica delle regionali.
 
Esorta ad uscire da questo passaggio ed aprire le porte dell’Unione non solo agli elettori del centro sinistra ma soprattutto ai delusi di centro destra, ha paura di quello che potrà succedere il giorno dopo le primarie, quando si conterà l’affluenza alle urne. Dal numero degli elettori intervenuti si saprà l’efficacia dell’azione politica e democratica messa in campo dal centro sinistra, in caso partecipino alle primarie un esiguo numero di elettori, il centro destra attaccherà mediaticamente e giornalmente il candidato del centro sinistra.
 
La Sbarbati parla di un centro destra che non governa, che ha depauperato le risorse dello Stato e che non rispetta la carta costituzionale, in riferimento a ciò l’Onorevole aspetta con ansia il referendum sulla costituzione con la speranza che il processo sia governato dal centro sinistra.
 
Governare significa sostenere lo sviluppo, “Il paese deve ripartire con le gambe dei giovani ma soprattutto con la loro testa – dice la Sbarbati – apportare significative variazioni al mondo della scuola e dell’università per far decollare lo sviluppo e solo dopo fare i cambiamenti necessari per una civiltà che guarda al III millennio”.
 
Serie regole di mercato, serie politiche sociali e soprattutto riformare la scuola e l’Università.
 
Nel suo discorso torna sulle primarie e avverte che l’Italia ha una emergenza democratica quindi una volta superate le votazioni che individueranno una volta per tutte il premier, colui che guiderà tutta la coalizione di centro sinistra, uniti e compatti si andrà verso l’obiettivo di risanamento e di riforma dello stato in tutti i suoi aspetti.
 
 “Abbiamo tutti delle grandi responsabilità e abbiamo l’obbligo morale di rispettare i patti e di servire il paese nel miglior modo possibile – dice la Sbarbati – il centro destra si ricompatterà e farà di tutto per continuare a conservare il potere”.
 
Conclude parlando dell’anomalia italiana della Democrazia Cristiana e della necessità di un riequilibrio delle rappresentanze femminili nel mondo della politica, dato che l’Italia non è solo fanalino di coda in Europa ma perde terreno anche a confronto con alcuni stati africani, ma soprattutto perché le donne in politica portano Democrazia.
 
All’incontro sono intervenuti il segretario regionale dei Democratici di Sinistra Massimo Vannucci, il presidente della Provincia di Ascoli Piceno Massimo Rossi, il quale non ha potuto non ricordare come le dissennate politiche liberiste in America, dove regna la logica “Meno Stato più privato”, abbandonano e lasciano inesorabilmente indietro i più deboli.
 
Esempio fatto in riferimento alla catastrofe di New Orleans, dove i soccorsi hanno ritardato ad intervenire, comunque in generale si può affermare che un minore intervento dello Stato su tematiche come la sanità e l’ambiente squilibrano tutto il sistema in cui l’uomo vive. 
 
Interessante l’intervento del Senatore Luigi Marino il quale illustra il perché della rinuncia dei Comunisti Italiani a presentare alle primarie un candidato premier. Un discorso lungo di un uomo politico esperto, difensore dei valori fondanti la costituzione italiana.
 
Dalla sua esperienza parlamentare ricorda come il passato governo di centro sinistra abbia risparmiato 83 mila miliardi delle vecchie lire per far fronte alle emergenze di qualsiasi natura, in caso ci siano state, e di come questo patrimonio sia stato dilapidato da Silvio Berlusconi nei soli primi 100 giorni di governo, con l’abolizione della tassa di successione a quel 20% di italiani danaroso rimasto fuori dall’ultima modifica.
 
Difende i lavoratori e pensa ad un intervento serio che ristrutturi il mondo del lavoro, al ritiro delle truppe italiane dalla guerra che costa agli italiani svariati milioni di euro al mese. In ultimo è dispiaciuto per la situazione che vivono i giovani italiani e della loro impossibilità di fare progetti a lunga scadenza e costruirsi una vita.

11/09/2005





        
  



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