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Acqua un caso nell’ascolano

Force | Stiamo assistendo a sostanziali modifiche di una Spa a capitale interamente pubblico

di Dr. avv. Luigi Meconi

 
La CIIP S.p.a sta incorporando, per fusione, la Vettore S.p.a., prima Consorzi Idrici. Il tutto sta avvenendo, a ben vedere, senza che i Comuni e, soprattutto, i loro Consigli Comunali, deliberino. Il Consorzio dei Comuni dell'ATO 5 Marche sembra che se ne stia alla finestra. Perché?
 
Il tutto, nonostante che, come scrivono le stesse società, si stiano portando sostanziali modifiche allo Statuto di una S.p.a. a capitale interamente pubblico, la CIIP S.p.a., per poter consentire ai Comuni soci di esercitare sulla stessa, "un controllo analogo a quello esercitato sui propri servizi". 
   
Ma si scrive ai Sindaci che il coinvolgimento, in queste modifiche, dei Consigli Comunali, è facoltativo.
   
Qui sotto il testo di una mia nota nel Comune dove lavoro.
   
Ma c'è qualcuno, nella nostra provincia, che riflette su quello che sta avvenendo ai servizi pubblici locali a partire dall'acqua? Chi scrive ha oramai la certezza che si stia procedendo, velocemente, all'affidamento al mercato anche di questo bene comune, l'acqua (torno da 3 giorni a Firenze, all'incontro promosso da Terrafutura.
 
Vi ho trovato, finalmente, la risposta a mie, angosciose, domande partite dal 1999 con uno scritto che mandai in giro; inascoltato. Stavano come cominciando a privatizzare i Comuni, una contraddizione in termini, si dirà. In buona parte degli interventi sentiti a Firenze su quello che sta avvenendo sui "beni comuni" si è confermato che quanto temevo era fondato); benché si scriva, dicendo il non vero, che con l'affidamento a una società a totale capitale pubblico non c'è privatizzazione. Nel 1999, come cito nella mia lettera qui sotto, il Comune di Force e altri 8 piccoli Comuni dissero no a certe politiche. Ma non furono ascoltati.
   
Chi scrive e molti di voi ricorderanno il vecchio Comitato Regionale di Controllo. Non ne ho nostalgia, ma quando vedo certe procedure, e ne sto vedendo tante, mi chiedo sempre: "Se ci fosse stato il Co.Re.Co. quanti dei nostri attuali Amministratori porterebbero avanti certi atti amministrativi? E quanti sarebbero annullati?". Perché, infine, i nostri Segretari Comunali, e i nostri dirigenti, se ne stanno zitti? Basta leggere i non pochi scritti dell'ex Ministro Prof. Sabino Cassese sull'asservimento in atto della dirigenza pubblica alla politica del partito che governa e si hanno tutte le risposte.

13/04/2005





        
  



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