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Presentato alla stampa l’opuscolo “Come difendersi dalle Liste di Attesa dell’Ospedale Mazzoni”

Ascoli Piceno | La sanità marchigiana fa soffrire l’utenza picena e ciò deriva dal fatto che le Asl allungano i tempi di attesa inducendo il paziente a ricorrere alla prestazione medica a pagamento

di Federico Biondi

Uno degli scandali e delle piaghe maggiori della nostra sanità picena sono i tempi di attesa per ottenere visite specialistiche e ambulatoriali. “Tempi incredibili – dice il consigliere regionale Guido Castelli – nel caso delle visite oculistiche i tempi di attesa arrivano a sei mesi, per non parlare di un ago aspirato, che per ottenerlo in un regime mutualistico è necessario aspettare fino a 90 giorni”.
 
L’Asl, inducendo gli utenti a rivolgersi alle strutture private, realizza un duplice risparmio da un lato evita di pagare la prestazione, dall’altro incamera il 30% della tariffa applicata al cittadino che vuole la prestazione professionale.
 
È un fatto scandaloso dal quale ci si può difendere, “ho preparato un vademecum che si chiama Come difendersi dalle liste di attesa, dato che la normativa nazionale e regionale prevede la possibilità di richiedere il risarcimento di quanto uno è stato costretto a pagare “ afferma Castelli.
 
Questo è possibile tutte le volte in cui la prestazione richiesta in regime di gratuità supera un determinato numero di giorni di attesa.
 
Castelli vuole mettere in condizione il cittadino di conoscere questa possibilità di rimborso che viene sistematicamente nascosta. La gente non sa che quando l’elettrocardiogramma viene prenotato con un tempo di attesa superiore ai 60 giorni si ha la possibilità di andare da un medico che esercita privatamente e richiedere il rimborso di quanto versato in eccedenza.
 
“E’ un fatto di civiltà e di trasparenza politico amministrativa che purtroppo devo denunciare con durezza – afferma Castelli - la sanità marchigiana è la più indebitata d’Italia e l’amministrazione regionale per risparmiare adotta questi espedienti, così però si costruisce la sanità solo per i ricchi”.
 
Ci sono molte famiglie ascolane che per ottenere la visita a pagamento sono costretti a indebitarsi con il sistema bancario e il consigliere Castelli nel novembre scorso ha denunciato l’accaduto, “l’ingegnere Maresca in una riunione con i capi dipartimento aveva suggerito l’allungamento delle liste di attesa al dichiarato scopo di contenere i costi di una sanità indebitata”.

31/03/2005





        
  



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