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Finanza: il bilancio del 2004

Ascoli Piceno | Le operazioni portate a termine dalle Fiamme Gialle nell'arco dei dodici mesi appena trascorsi.

Un giro d’affari, quello della merce “taroccata”, che è equivalente a circa il 5-8 per cento del commercio globale, con un’incidenza assai variabile che va dal 6% dei prodotti farmaceutici al 10% della profumeria e dal 25% degli audiovisivi al 35% del software.  L’Italia, peraltro, è ai primi posti nella classifica del business dei falsi, dietro ai Paesi orientali (come Thailandia, Taiwan, Corea del Sud e Cina), e prima in Europa come produttore e consumatore di beni contraffatti. Il mercato punta soprattutto sui beni che rientrano nella sfera dei consumi quotidiani e si adegua alle nuove tecnologie attraverso la vendita di prodotti via internet. Abbigliamento ed alta moda sono i settori sempre più colpiti ma, come cronache insegnano, non vengono risparmiati neppure generi alimentari, vino, articoli sportivi, orologeria, pelletteria, ricambi per auto e moto.
 
Per la realizzazione dei marchi falsi dei più noti stilisti di moda, le organizzazioni costituiscono sovente un ciclo di produzione e vendita perfettamente regolato, avvalendosi anche della collaborazione di aziende di serigrafia dotate dei più moderni macchinari per la riproduzione, come anche di laboratori artigianali per il confezionamento dei capi. Un vero e proprio “agente di commercio” si occupa, nel frattempo, dei contatti per acquisire nuovi clienti e pubblicizzare i nuovi prodotti.
 
Le “patacche” a volte non risparmiano nemmeno i medicinali che finiscono, addirittura, sui banchi delle farmacie, mettendo a serio rischio la salute dei consumatori. La proiezione operativa del Corpo a tutela dei marchi di fabbrica, quale irrinunciabile attività a garanzia della credibilità e dello sviluppo economico del Paese, assume così una rilevanza strategica non solo per garantire la sicurezza economica nazionale ma anche per la salute del cittadino. Sul punto, inoltre, la Guardia di Finanza, in ragione del rinnovato ruolo di polizia economica del Paese, si pone sempre di più a presidio di aree vulnerabili, inquadrate in un nuovo concetto di sicurezza economica nazionale, messa in pericolo anche da altri fenomeni quali, ad esempio, la violazione dei diritti di privativa, la frode in commercio e l’immissione in commercio di prodotti non conformi agli standard di sicurezza europei e nazionali.
 
Il fenomeno della contraffazione dei marchi racchiude quindi dimensioni preoccupanti. Molte sono state le segnalazioni ricevute dal Comando Provinciale di Ascoli Piceno nel corso del 2004, soprattutto dai rappresentanti delle aziende legali, che hanno visto limitare il loro giro d’affari a causa di una smisurata concorrenza illecita.
 
La  tipologia dei prodotti contraffatti si fa peraltro sempre più varia, non interessando più solo i prodotti noti - e di particolare prestigio - ma anche quelli che, necessitando di un notevole dispendio di energie nella fase dello studio e della progettazione, rendono particolarmente appetibile e conveniente la contraffazione, facendo peraltro premio della situazione economico-finanziaria di taluni Paesi emergenti, ove maggiormente redditizie sono le economie di scala.
 
Taluni soggetti contraffattori, dandosi una natura giuridica di imprenditori, non esitano a proporre la loro merce presso le fiere di settore, anche in ambito internazionale. Sintomatica, nella fattispecie, l’attività esperita dalla Tenenza della Guardia di Finanza di Riva del Garda (TN) a seguito della segnalazione del paritetico Comando di Fermo (AP) promossa dopo la ricezione di una denuncia da parte di un noto imprenditore locale. Nel contesto della manifestazione fieristica Expo Riva Shuh (Mostra Internazionale della calzatura economica), tenutasi presso la sede dell’Ente fiera di Riva del Garda (TN), furono sottoposti a sequestro n. 439 campioni di calzature - che incorporavano suole dal disegno identico a quello già oggetto di brevetto - e denunciate n. 22 persone di nazionalità diversa.
 
La collaborazione ha portato ad un altro importante sequestro di centinaia di marchi contraffatti, relativi a prodotti impiegati nella costruzione di calzature per bambini che dovevano essere esposti alla Fiera di Dusseldorf (D), effettuato in “tempo reale” dalla polizia tedesca grazie alle sinergiche collaborazioni internazionali che la Guardia di Finanza, mediante l’Ufficio Antifrode e Cooperazione Internazionale del Comando Generale di Roma, mantiene costantemente attive.
 
Ma, naturalmente, non mancano anche i risultati conseguiti grazie alla precipua attività d’intelligence esperita in via diretta. Particolare attenzione è stata rivolta, nel decorso anno 2004, al fenomeno della commercializzazione dei prodotti contraffatti, impiegando, in maniera sistematica, pattuglie automontate composte da personale particolarmente eclettico ed esperto. Le risultanze pongono in evidenza il sequestro dei seguenti materiali recanti marchi di fabbrica contraffatti e/o illegalmente riprodotti che, nella nostra Provincia, non hanno risparmiato neppure i liquidi antigelo per i radiatori degli autoveicoli:
 
Kg. 144 di liquido antigelo;
n. 3.291 capi di abbigliamento e n. 91 cappelli;
n. 178 buste per confezionamento;
n. 127 borse;
n. 26 paia di scarpe;
n. 5 cinture, 6 portafogli e 3 portachiavi;
n. 273 paia di occhiali e 248 astucci.
 
Nel complesso, sono state denunciate all’A.G. competente n. 16 persone - oltre a 4  ignoti - per i reati, a vario titolo ascrivibili, di cui agli articoli del Codice Penale:
 

473 - “Contraffazione, alterazione o uso di segni distintivi di opere dell’ingegno o di prodotti industriali”, che prevede la reclusione fino a tre anni e la multa fino a 2.064,00 euro;

474 - “Introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi”, che prevede la reclusione fino a due anni e la multa fino a 2.064,00 euro;
 
 515 - “Frode nell’esercizio del commercio”, che prevede la reclusione fino a due anni o la multa fino a 2.064,00 euro;
 
517 - “Vendita di prodotti industriali con segni mendaci”, che prevede la reclusione fino ad un anno o la multa fino a 1.033,00 euro;
 
648 - “Ricettazione”, che prevede la reclusione da due ad otto anni e la multa da 516,00 a 10.329,00 euro.
 
Rilevante ed assai remunerativa l’attività sopra delineata, che ha permesso peraltro alle Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Ascoli Piceno di accertare altri numerosi reati “connessi” (primi fra tutti, come “da statistica”, proprio l’immigrazione clandestina e la pirateria audiovisiva), per i quali, in più di un caso, i soggetti fermati  sono stati tratti in arresto.
 
Nel contesto di tali servizi, inoltre, è stato individuato anche un soggetto che  commercializzava capi di abbigliamento recanti marchi contraffatti, peraltro confusi tra altri generi conformi, nel contesto di un’apparente attività legale. I consueti accertamenti hanno permesso di rilevare che l’esercizio operava senza alcuna partita I.V.A. e licenza per il commercio. Per tale evasore totale è stata avviata subito anche l’ulteriore attività di verifica fiscale.

07/02/2005





        
  



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