La data per andare a votare sui referendum si fa sempre più vicina. Enti, associazioni, ricercatori, medici,  persone pubbliche e private si mobilitano per cercare di influenzare il voto dell’opinione pubblica sulla bontà del loro punto di vista in materia. Stanno vedendo la luce molti comitati per il si e per il no. Uno di questi è il  “ COMITATO  REGIONALE  per il SI’  ai REFERENDUM  ABROGATIVI della LEGGE  40/2004”  fondato a Chiaravalle in data 17 Febbraio e del quale riportiamo in allegato il comunicato stampa . Promette di essere tra i più qualificati, sia per gli enti che per le persone che man mano ne faranno parte.
 
Uno dei promotori e principali propulsori dell’iniziativa è il Dr. Gerardo Tricarico, Medico Chirurgo,  specialista in Odontostomalogia e Vice-Presidente della Lega Italiana Fibrosi Cistica.
A lui abbiamo rivolte alcune domande.

Ma tutti gli sforzi non rischiano poi di essere vanificati se non si raggiunge il “quorum” ?    “Il “quorum” lo si raggiunge se riusciamo a far comprendere che i motivi per cui si fanno i           
 referendum ci toccano tutti. In special modo le donne.”

 Le donne,  al di là dell’interesse generale, la donna  è, forse, la “parte” più coinvolta ?  
“ Allora, il 20% delle coppie italiane ha problemi di sterilità. Ne consegue che una donna su cinque ci è già dentro del suo. Altre ci rientrano magari perché portatrici di malattie genetiche e il resto per proprie convinzioni. Le donne oggi, grazie a questa legge, sono oggetto di pratiche, e lo dico senza mezzi termini, a dir poco “medievali”. Inoltre è, volente o nolente, una legge “teologica”
prima che “biologica.”

Ovvero ?
“Prendiamo il termine “Fecondazione assistita”. Purtroppo la legge, già nella sua   impostazione ha  secondo me, un errore di fondo voluto. L’uso corrente è “Procreazione”. Ebbene è come se noi facessimo qualcosa che assomiglia ad una “Procreazione divina”.
Cioè, ci sostituiamo a Dio e creiamo qualcosa. In realtà non è vero. Noi “Fecondiamo”.
Il  fecondatore; cioè qualcuno che “aiuta” una fecondazione che ha delle difficoltà e quindi dà
una mano in quest’atto che si chiama appunto Fecondazione  < Assistita >. Per cui  da qui in poi
sarà fondamentale l’uso appropriato dei termini.”

Uno dei vostri obbiettivi è “Raggiungere la maggioranza dei SI’ su  tutti e quattro i Referendum; un tantino utopistico ?
“ Assolutamente no. E’ un dato di fatto. A tutt’oggi, nessun sondaggio a me noto, è andato sotto alla maggioranza dei  SI’  su  tutti i Referendum proposti.”

La vostra struttura sembra piuttosto composita.
“  Il nostro scopo è quello di formare un Comitato, il più possibile trasversale ai due poli, che possa offrire a chi ne faccia richiesta,  risposte esaurienti a domande specifiche su questo o quell’argomento. Ecco il progetto di avere, nel Comitato, il più possibile persone dalle qualifiche mediche,scientifiche, etiche, sociali e, perché no, filosofiche diverse. Posso già  anticipare, ad esempio, la presenza del dott. Maurizio Sciiti medico ginecolo  al Centro per la Fecondazione Assista di Ancona .”

Si parla di convegni, esperti di questo o quel settore. Ma cosa dite all’uomo della strada ovvero alle persone “ignare” che sono quelle che poi andranno a votare ?
“Chiedere, chiedere, chiedere. All’uno e all’altro schieramento, se così vogliamo chiamarli. In modo da avere un’ampia  disamina e capire per che cosa si va a votare .Aggiungerei in ultimo, siccome una delle parti in realtà è doppia, visto che alla sua componente laica ci sarà,  a dargli man forte, una teologica, ebbene, per una sorte di par condicio referendaria si dia anche il dovuto credito all’altra parte ovvero la scientifica.”