Bocciato il ricorso al Tribunale Amministrativo delle Marche presentato dal candidato Giorgio Rocchi e dalla coalizione di Centro-Sinistra e appellarsi al Consiglio di Stato rimane l’ultima strada da percorrere, “è una decisione che spetta ai partiti della coalizione – dice Giorgio Rocchi – io dirò di no”.

 

Precedentemente il Tribunale Amministrativo delle Marche aveva dato la possibilità di riaprire i seggi 17, 27 e 31 e da quella riesamina il Sindaco Celani aveva perso 34 voti passando dal 50% più 101 voti al 50% più 67 voti con uno scarto complessivo di 2500 preferenze sul rivale Rocchi.

 

Ascoli Piceno è uno dei pochi capoluoghi in Italia che abbiano avuto la possibilità di riaprire parzialmente le schede elettorali da quando ci sono le libere elezioni. In questi mesi il Tribunale Amministrativo delle Marche ha dimostrato ampia disponibilità ma evidentemente non c’erano i presupposti per proseguire.

 

L’obiettivo di entrambi gli schieramenti era il perseguimento della trasparenza e della chiarezza, sta di fatto che in tribunale il Centro Destra dichiarava l’inammissibile della verifica delle schede elettorali.

 

Il Sindaco di Ascoli Piceno è senza ogni dubbio Piero Celani e la decisione è stata presa dal presidente Sammarco dopo che l’avvocato Mandrelli aveva ribadito la necessità di verificare le altre sezioni cittadine viste le irregolarità riscontrate precedentemente in Prefettura.

 

L’ammissibilità sembrava cosa passata già da novembre ma l’Avvocato Pati, che rappresentava il Sindaco Celani, si è opposto alla riapertura perché i vizi erano denunciati in modo generico. Adesso il Centro Sinistra aspetta le motivazioni delle sentenza da parte del Tribunale Amministrativo delle Marche.