Una vergogna. Questo e' l'unico sostantivo con il quale e' possibile definire la proposta di modifica della legge elettorale predisposta in extremis dalla maggioranza dopo l'impugnazione da parte del Governo della normativa varata a dicembre. In gran fretta il centro-sinistra ha posto al vaglio del consiglio regionale di oggi una legge che ha un solo scopo politico: deprimere la rappresentanza consiliare del sud delle Marche a tutto vantaggio del collegio di Ancona. L'istituzione della quinta circoscrizione (quella fermana) in assenza di un riequilibrio della vecchia legge elettorale, portera' alla "decimazione" dei consiglieri ascolani e fermani.

Il tutto a causa di meccanismi di redistribuzione dei resti che privilegiano le province piu' grandi a detrimento delle piccole.

Vedo in consiglio troppi consiglieri non di Fermo che sono diventati paladini dell'autonomismo fermano per ragioni di bassa cucina elettorale.Ancora piu' gravi sono, poi, gli effetti che si propagheranno specificamente sulla circoscrizione ascolana che potra' contare sullo stesso numero di consiglieri assegnati della circoscrizione di fermo (quattro) nonostante abbia ben

40.000 abitanti in piu'. Senza contare che l'inserimento obbligatorio di almeno una donna nelle varie liste produrra' effetti differenti a seconda delle diverse province. Ad Ascoli e Fermo l'obbligo pesera' per il 25% della lista, ad Ancona appena il 10%. Ho la sensazione che le traversie che sin qui hanno ripetutamente costellato il varo della legge elettorale rispondano ad una precisa volonta' politica del centro sinistra. Una sorta di baratto interno alla coalizione guidata da Spacca che ha visto lo scambio tra il mantenimento del listino e la realizzazione della lista unitaria della GAD.

Il tutto condito da meccanismi di garanzia per i candidati di Ancona. Ho presentato 500 emendamenti alla proposta e cerchero' di fare ostruzionismo per impedire che venga varata quella' che sara' ricordata come una vera e propria "legge truffa" ai danni dell'ascolano e del fermano.