Apprendo con disgusto che si è insediata presso la Direzione Provinciale del Lavoro la Commissione di Certificazione prevista dal D.M. 21 luglio 2004. Apparentemente la Commissione avrà il compito di certificare l'autenticità dei singoli rapporti di lavoro, la genuinità degli appalti e i regolamenti delle cooperative. In pratica eviterà il contenzioso fra datore e prestatore di lavoro, dando certezze alle Imprese a scapito della gente che lavora. Dopo la certificazione si potrà infatti ricorrere all'autorità giudiziaria solo per particolari e specificate situazioni, e solo avendo esperito la conciliazione obbligatoria.

In virtù di queste considerazioni il 29 ottobre scorso avevo presentato un ordine del giorno in consiglio comunale, poi rinviato, in cui impegnavo il Sindaco a chiedere alla Provincia:

- di sospendere l'istituzione della Commissione di Certificazione;

- di non accreditare alcuna altra istituzione pubblica a questa attività;

- di non riconoscere attività di enti bilaterali di certificazione nei quali fosse assente anche una sola delle parti sindacali;

- di rispondere alle necessità comunque esistenti (e indicate dalla legge 276/2003) di sostegno alla stipula di contratti di assunzione con l'istituzione di un servizio di consulenza presso i Centri per l'Impiego, che aiutassero i soggetti deboli alla consapevolezza delle condizioni contrattuali e di legge che stanno alla base dell'assunzione.

Considerando i vergognosi ritardi con cui il consiglio comunale affronta i problemi reali della cittadinanza (a distanza di tre mesi l'ordine del giorno giace ancora in segreteria, mai discusso), chiedo dunque al Presidente Rossi di prendere in considerazione l'eventualità di sciogliere la neonata Commissione di Certificazione.

*Consigliere comunale PRC.