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Offida si prepara per il suo antico Carnevale

Offida | Congreghe, associazioni e singoli gruppi pronti per la settimana più attesa dell'anno.

di Alberto Premici

Un pò di apprensione per il maltempo che imperversa, ma non più di tanto: Offida non teme impedimenti e rinnoverà la sua più longeva tradizione ludica la prossima settimana con il consueto e ricco programma di manifestazioni carnevalesche.

Dai testi antichi e addirittura nel settimo capitolo di STATUTA OPHIDANORUM - statuti di Offida, il  Carnevale, anche se non esplicitamente definito tale, viene citato e riconosciuto come periodo di festa. La traduzione di uno stralcio del testo in questione infatti, risalente intorno al 1500, recitava:

"...se non è previsto diversamente da qualche statuto, è proibito amministrare la giustizia nei seguenti giorni...nel giorno delle Ceneri e del Giovedì Grasso". In buona sostanza si concedevano ferie ad autorità e funzionari per consentire loro di partecipare ai divertimenti ed alle feste popolari che si svolgevano; ma ad un'attenta lettura del "dispositivo" forse si presupponeva nei giorni successivi, una paziale incapacità di intendere e volere dei medesimi per le ovvie ed abbondanti libagioni a scapito del reo di turno.

In queste manifestazioni, non mancavano eccessi e degenerazioni tanto da indurre il Podestà ad ordinanze come quella del 30 gennaio 1581, conservata nell'Archivio di Stato di Ascoli Piceno, nel fascicolo Offida - atti civili, in cui testualmente si riporta:

 "Volendo il Magnifico et egregio homo eofilo Florindo d' Acquasparta et al presente Podestà della terra di Offida l'occasione di molti scandali che succedono per conto delle maschere, et vengono dati da persone travestiti, comanda ed ordina che nessuno di qualsivoglia stato, condizione  possa andare dentro o fora della terra di Offida in tempo alcuno con maschera al volto o barba posticcia  o travestito o in abito  trasformato sotto pena, se fosse senza armi di giorno di  scudi 25 et la notte di 50 et se con armi o bastone, il giorno di scudi 80 e tre mesi di prigionia et la notte,oltre le suddette pene,tre tratti di corda. Nelle medesime pene incorreranno ancora tutti coloro che ricetteranno in casa sua maschere o altre sorte delle suddette persone le quali pene si applicheranno in questo modo, cioè due quarti alla Reverenda camera apostolica l'altro all'esecutore ed un altro quarto allo accusatore il quale sarà tenuto segreto e si darà fede ad un testimonio. Aggiungendo che se alcuno così travestito mascherato o trasformato commetterà delitto in qualsivoglia persona con bastone o altra arma da offendere oltre la pena di sopra alla qualità del delitto commesso, incorra nella pena della galea (reclusione) perpetua et se ne seguisse la morte dell'offeso incorra la pena della forca et confiscazione dei suoi beni".

Testimonianze e cronaca del Carnevale offidano sono state poi riportate nel settimanale Ophys diretto da Guglielmo Allevi, del 3 dicembre 1891, e che recentemente ha ripreso vita per merito del Centro Studi Allevi.

Sarebbe impossibile qui ripercorrere la storia del Carnevale da quel tempo ai giorni nostri; resta la perpetuazione di un periodo di festa ed allegria che vive grazie alla partecipazione entusiasta dell'intera collettività offidana, delle "congreghe" e "sette", di associazioni e singoli gruppi e dell'Amministrazione Comunale stessa, tutti impegnati per la riuscita delle manifestazioni e degli spettacoli previsti.

Già dal 17 gennaio, data convenzionalmente scelta come inizio ufficiale dei festeggiamenti carnevaleschi, sono uscite per le vie del paese, dopo i rispettivi convivi "propiziatori", il Gruppo dei Cappucci Rossi, i Mescal Eros, la Congrega della Gabbia, il Gruppo Tirolesi, la Setta della Civuetta, Il Gancio, ecc.ecc.

Domenica scorsa, giornata dedicata all’amicizia, pur nell’inclemenza del tempo, ancora fuori molte delle congreghe succitate oltre alla Congrega del Ciorpento, ormai al suo 56° anno di vita, alla più giovane Congrega della Ptona, alla Congrega degli Orsi ed altri gruppi.

La Pro-Loco ha da tempo stilato il suo programma. I tradizionali Veglioni al Teatro Serpente Aureo, tutti con inizio alle ore 22,00, sono previsti per sabato 29 Gennaio, sabato 5 febbraio,
domenica 6 febbraio (veglione in maschera) e lunedì 7 febbraio. Per i più piccoli giovedì 3 Febbraio alle ore 15,00 - Bambini in maschera sempre al Teatro Serpente Aureo.

Venerdì 4 Febbraio ci sarà la tradizionale caccia al “bov fint” con inizio alle 14,00 preceduta in mattinata da quella per i più piccoli, con inizio alle ore 10,00.

Molte altri sono i momenti si svago come “Progettissima”, veglione organizzato dall’Ordine degli Ingegneri di Ascoli Piceno,  venerdì 28 gennaio presso il ristorante Villa San Lazzaro, il “Veglione del Musicante”,  organizzato dal Corpo Bandistico “Città di Offida” sabato 5 febbraio presso il Ristorante “La Fonte”, i Veglioni presso il ristorante Villa San Lazzaro, feste private, balli in locali cittadini ed altre feste spontanee.

Gran finale, come sempre, per la giornata di Martedì Grasso con gruppi mascherati, congreghe ed il numeroso pubblico che da sempre vivacizza l’intero centro storico, in attesa che la sfilata notturna dei “Vlurd”, con il suo antico rituale di purificazione, chiuda questo lungo periodo di allegria per introdurre quello della riflessione e del "pentimento" ...e delle diete. 

Che carnevale!
Non petiè proprie esse Più allegre de quescì commara miè,.
Pe lu troppe ballà, ancora li piè .
Me dole e lu ghenfiore ne me cesse:
Se sapesse commà. ..Se te decesse
Che peccatacce... Oh poveretta mè!
Chi me li verrà ssolve? E grossi bè;
Se mariteme può li risapesse!. ..
De carnevale tutte se pò fa;
E' per queste che dopo carnevale
Vè la Santa Quareseme, commà;
Acciocchè oguno se possa purgà,
De tutte li peccate, anche mortale,
Aforze de dejù e de baccalà.

(Offida-17.2.1893 - Poesia in dialetto offidano, pubblicata in data 5 Marzo 1893 dal settimanale OPHYS, composta dal dott. Basilio Mercolini)

28/01/2005





        
  



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