La  CGIA  di Mestre ha realizzato uno studio sul reddito pro capite degli abitanti degli  8.100  Comuni italiani. Base dello studio: l’imponibile  Irpef  dichiarato all’Amministrazione Finanziaria nel  2000  (ultimo dato disponibile) e attualizzato al  2003  attraverso una rivalutazione del reddito in base al coefficiente  FOI  dell’Istat. Lo studio tiene conto dell’andamento dei prezzi registrato territorialmente tra il  2000  ed il  2003. Il parametro di riferimento non contempla tutta la ricchezza reale; resta un indice significativo per valutare sviluppo o recessione dei Comuni.

I Comuni più ricchi d’Italia sono: Basiglio (MI) con un reddito pro capite di 43.914  euro; seguono Cusago (MI), Precetto Torinese (TO), e Pino Torinese (TO).    

I Comuni più poveri d’Italia sono: Platì (RC) (2.907  euro), preceduto da Gurro (VB), Schiavi di Abruzzo (CH), Verbicaro (CS) e Nardodipace (VV).

Passiamo alle Marche.

Ancona (357° in Italia) ha il reddito pro capite più alto: 17.829  euro. Seguono: Fabriano (AN), Falconara Marittima (AN), Macerata, Pesaro.

Ascoli Piceno  (1.642° in Italia)  è al decimo posto nelle Marche, con un reddito di  14.820  €.

Acquasanta Terme ha un reddito pro capite di  8.153  euro. 

Con tale reddito, decisamente basso per una Stazione turistica e termale, Acquasanta è al

§         posto n.  6.559  in Italia su  8.100  Comuni 

§         posto n.  233  nelle Marche su  246  Comuni, seguita soltanto da  13  Comuni 

§         posto n.  68  nella Provincia di Ascoli Piceno su  73  Comuni, seguita soltanto da  5  Comuni: Montelparo, Montegallo, Arquata del Tronto, Palmiano e Monte Rinaldo.

Meglio considerare alcuni dei  67  Comuni con reddito pro capite superiore ad Acquasanta e

situati nell’interno come Acquasanta.

Esempi (reddito in euro): Folignano (14.237 ), Montegranaro (12.484), Maltignano (12.007), Comunanza (11.556), Amandola (11.201), Roccafluvione (10.313), Venarotta (10.045), Force (8.816), Montemonaco (8.640).

Purtroppo Acquasanta, con il reddito di  8.153  euro è sotto il reddito medio pro capite pari a:

Lo spopolamento e l’impoverimento di Acquasanta è inarrestabile da almeno 40  anni per la

chiusura dell’IBEA, delle cave di travertino e della Grotta - piscina, per il calo del turismo termale, per il mancato adeguamento della Salaria, ecc.

Ora, finalmente una buona notizia: in Acquasanta arriverà il metano entro due anni, almeno nelle località che si affacciano sulla Salaria e cioè da Ponte d’Arli a Quintodecimo.

Il metano renderà meno costosi ed inquinanti riscaldamento ed attività economiche.

In seguito saremo più precisi sui costi di allaccio e consumo del metano, sul finanziamento della realizzazione della rete, ecc.

Speriamo che presto ci siano altre notizie positive per il rilancio turistico ed economico di Acquasanta: ce n’è veramente bisogno non solo per il nostro Comune, ma per tutto il Piceno con la grave crisi occupazionale in atto.

*Coordinatore Comunale  FI  di Acquasanta Terme