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Carlo Cannella, consigliere di Ascoli, sul referendum abrogatvo sulla procreazione assistita

Ascoli Piceno | Carlo Cannella, prc, "...quella sulla procreazione assistita è fortemente restrittiva della libertà di scelta della coppia e della donna, e di fatto fa propri gli insegnamenti della chiesa cattolica sul punto...".

di Carlo Cannella

Come ormai noto, la Corte Costituzionale ha dichiarato inammissibile il referendum abrogativo contro la legge sulla procreazione assistita.

Per chi, come me, ha dedicato il proprio tempo alla raccolta delle firme, non è stata una buona notizia.

Soprattutto considerando che nel dicembre scorso il parlamento ha approvato la riforma dell’istituto della prescrizione dei reati e di quello della recidiva. Anche se apparirà strano a molti, trovo uno stretto legame tra le due normative.

Quella sulla procreazione assistita è fortemente restrittiva della libertà di scelta della coppia e della donna, e di fatto fa propri gli insegnamenti della chiesa cattolica sul punto. Semplificando al massimo: no alla donazione eterologa, si a quella omologa (ma senza poter scegliere l’impianto una volta che gli ovuli siano stati fecondati). Cardine della normativa è il concepimento all’interno della famiglia eterosessuale sposata, e il soggetto giuridico che la fa da padrone è il concepito.

Tutto il resto non conta, soprattutto non conta il corpo della donna, ridotto a cosa sulla quale ci si arroga il diritto di legiferare. Gli effetti di questa normativa sono molto semplici: chi può va all’estero, chi non può ne subisce gli effetti.Quello che fa la differenza è il censo.

La stessa cosa succede con la normativa che abbrevia i termini della prescrizione per gli incensurati, e che aggravia invece le pene e il trattamento carcerario per i recidivi. Serve a lasciar fuori di galera i cittadini “buoni” e tenere in carcere il più possibile quelli “cattivi”. Anche qui ciò che fa la differenza è il censo. Difficilmente i ricchi subiscono una condanna che riesce a passare in giudicato. Hanno buoni avvocati, cambiano le leggi secondo i propri interessi (la normativa sui reati societari è ormai risibile), e non fanno più di un crack epocale nella vita. Invece i ladri d’auto e di autoradio, insomma i criminali comuni, campano di furti, e dunque sono portati a reiterare i loro fatti delittuosi per pura necessità. Il senso di tutto questo è chiaro: impunità ai ricchi e galera ai poveracci.

Altri tasselli si sono dunque andati ad aggiungere al disegno di stravolgimento dell’ordinamento giuridico, nel senso di uno stato etico che entra nell’intimo delle relazioni di coppia e riempie le carceri di povera gente.

21/01/2005





        
  



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