Ritirare la delibera di variante urbanistica per le scuole “Castello” al Paese Alto e “Borgo Trevisani” al Ponterotto, che insieme ad altri tre immobili comunali erano state poste a compenso per la costruzione della nuova scuola Curzi, come soluzione più ragionevole dopo gli interventi dell’Autorità sui lavori pubblici e la sentenza del TAR di Ancona, che hanno bloccato l’esito del bando. È questa la proposta che il centrosinistra avanzerà all’amministrazione comunale di San Benedetto durante il consiglio comunale di mercoledì 19 gennaio, che dovrebbe dare la terza e definitiva approvazione alla edificabilità delle due scuole dismesse.

 

Più esattamente l’Autorità ha contestato la formulazione del bando. Il TAR la formulazione del provvedimento di annullamento da parte del Comune, emesso per difetti nella documentazione presentata dalla Lita dopo l’assegnazione provvisoria (art. 75 della legge 554/99, riscritto dall’art. 2 del DPR 412/2000).

 

Il coordinatore comunale dell’Ulivo Giovanni Gaspari anticipa i contenuti della proposta: “il ritiro della delibera sarebbe la via d’uscita più ragionevole dopo la dimostrazione di incapacità politica dell’amministrazione comunale per il bando e quella tecnica dell’ufficio lavori pubblici per il provvedimento di annullamento. È preoccupante che le due scuole diventino edifici “edificabili”, riducendo ulteriormente quelle zone di verde e servizi che a San Benedetto sono già ampiamente al di sotto degli standard di legge”.

 

Oltre che ritirando la delibera la maggioranza potrebbe accettare la proposta facendo mancare il numero legale per lo svolgimento del consiglio comunale. Scadono infatti il 24 gennaio i 120 giorni entro cui il Comune di San Benedetto deve ratificare il provvedimento, giunto il 24 settembre 2004 dopo l’esame da parte della Provincia.

 

Gaspari ripercorre brevemente i termini della vicenda. Il bando per la costruzione della nuova Curzi era stato contestato dall’Autorità di vigilanza sui lavori pubblici mediante una lettera giunta il 18 settembre 2004. Il 30 settembre il dirigente del settore lavori pubblici, ing. Germano Polidori, aveva firmato la determina 1345 di annullamento dell’assegnazione provvisoria alla Lita Costruzioni Srl di Fano, l’unica impresa ad aver risposto al bando. Una ulteriore nota dell’Autorità era giunta in Comune il 24 dicembre, sulla quale starebbe indagando la Procura della Repubblica di Ascoli (procedimento seguito personalmente dal procuratore Franco Ponticelli).

 

Nel frattempo la Lita era ricorsa al TAR contro l’annullamento del bando, ottenendo ragione. Il dispositivo è del 13 gennaio: entro il 28 gennaio dovrebbero essere rese note le motivazioni. Il Comune potrebbe quindi fare ricorso al Consiglio di Stato, ma appare improbabile che possa ottenere un ribaltamento della sentenza di primo grado. Potrebbe invece annullare l’esito del bando con una determina formalmente corretta. O infine dare seguito al bando, ciò che appare una forzatura rispetto al pronunciamento dell’Autorità.